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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   geva un'altra| avuta in Altariva| notizia bizzarra| stravagante| in sommo grado canzonatoria| che voi non foste più voi| ina un'altra| come a dire la vostra cameriera. E tutto ciò per prendervi giuoco di lui ; mentre| come bene appariva dall'annunzio della marohesa| vi disponevate a sposare un altro. Ah| quell' altro ! avrebbe pagata lui| e ben caramente| la burla atroce che si era fatta alla sua nobilissima persona. Ed ecco qua| cugina adorabilissima : io non ho ben capita la burla di costì e ne aspetto ragguagli più chiari da voi ; ma il fatto di qui doveva avere una conclusione| e l'ebbe appunto stamane. Inutile il dirvi che la marchesa| brevemente informata dell'alterco e delle sue conseguenze nacessarie| mi fece l'onore di uno svenimento classico.
   ' Questa mattina| adunque| in un campo solitario| dietro il camposanto| io e il signor conte di Salverana| a venti passi di distanza l'uno dall' altro| abbiamo scambiato quattro colpi di pistola. Al quarto| il signor conte è stato toccato. Non so come sia andata| perchè io sono una sbercia. Una volta avevo puntato basso. Due volte avevo puntato alto; la quarta non avevo puntato affatto. Pare ohe per colpire sia da far sempre così: non puntare. L'ho toccato al petto ; ma non c'è niente di grave. Tra il panno del soprabito e la resistenza d' una costola| o della clavicola| che