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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   cattato consolatore della vostra vedovanza. Capisco che s'è fatto per celia : ma se volete che sia per davvero| ecco| io metto il mio cuore ai vostri piedi. Le mie sostanze| che ho dovuto finger sciupate| sono fortunatamente intatte. Sei volte meno ricco di voi| possiedo ancora una entrata sufficiente per farvi girare tutto il mondo civile| fino a tanto vi piacerà| senza toccare un soldo dei vostri parafernali. Dote non ne voglio : le vostre doti| se vorrete confidarle all'amor mio| mi faranno il più felice degli uomini. Ho detto. „
   Flaminia aveva letto con molta attenzione il passio del cugino Sormani ; ammirando da principio| fremendo ad un certo punto e tremando; da ultimo ridendo senza ritegno. Quel medesimo giorno rispose| come gentilezza voleva| al suo eccellente cugino.
   ' Siete stato un vero Baiardo. Mi avete fatto fremere| col racconto dell'impresa in cui vi siete posto per amor mio. Ma la cosa è passata ; tornò ad onor vostro| ed è consolazione mia goderne il frutto| come è debito mio ringraziarvene. Siete stato il mio salvatore| veramente| e senza far-vene un vanto. Restate| vi prego| senza premio dell'opera vostra| come tutti i grandi benefattori della umanità. Accettare la vostra offerta sarebbe di grande onore per me ; e forse non sarebbe senza merito nei fasti femminili intraprendere la cura di