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capitolo xx.
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Non aiutato dai consigli di Lucio Sormani| il mondo camminò da sò nello spazio; e le cose d'Altariva| per conseguenza| camminarono da sò al loro scioglimento naturale.
Doro Beltrami era perdutamente innamorato ; ma egli era anche uno strano ragazzo| e metteva l'onore| la dignità| la delicatezza in tutte le cose sue| per modo che gli altri sentimenti se ne ritrovassero un pochettino impacciati. Era stata per quegli altri sentimenti una grande fortuna che mastro Gaione inventasse lì per lì la sua ma-ravigliosa metamorfosi in castellano d'Altariva; se no| poveri amori! il signor Doro avrebbe finito col negar fede verso sera a quell'altra metamorfosi di Flaminia in Margherita| che la mattina gli era parsa oosì vera ed autentica. Non credendo più| si sarebbe vergognato di aver creduto con tanta facilità; si sarebbe immaginato