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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   guardi| potrebbe aversene a male. Voi no| con me ; non è vero ? Mi perdonate| ed io sono felice. Quanto agli altri| non avevo obblighi e non mi sento in colpa. A voi pare che sia stato ingannato il conte di Salverana? Non da voi| che eravate ingannato da me; non da me| ohe non avevo parlato con lui. Il guaio sarebbe stato se egli fosse venuto a farmi visita| e a domandarmi che cosa ci fosse di vero nella storia della mia metamorfosi.
   — Avreste insistito nella vostra asserzione? — chiese timidamente il giovanotto.
   — Chi lo sa? Porse gli avrei detto il vero e le ragioni ohe mi avevano consigliata a parlarvi altrimenti. Come vedete| — soggiunse Flaminia| — egli non avrebbe guadagnato nulla nel cambio. È stato più accorto| il conte di Salverana| a non lasciarsi vedere ; o più fortunato| cedendo ad un impeto di malumore. Comunque sia| non dimentichiamo che egli era stato il primo ad ingannare la gente. Voi| signor Doro| non volete confessare una certa cosa ohe è per me evidentissima. Non ne parliamo| dunque; ma voi riconoscete che io la penso egualmente| e che bisogna tener conto di questa mia convinzione| quando si giudica del mio modo di contentenermi con lui. Finalmente| se egli aveva delle intenzioni | resta sempre che non le ha manifestate in tempo.... per sentirsi rispondere un no. Quello