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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ohe ho fatto stamane| oltre ohe mi piaceva di farlo| era anche nel mio diritto di legittima difesa. Posso scusarmene con voi; agli altri non ho oonti da rendere. Ben altro ho fatto parecchi giorni fa| per difendermi da un'altra persona inframmettente| che stava qui a patrocinare la causa del conte. Quanto a voi| signor Doro| non avete obblighi di cortesia con nessuno. Quello che volevate essere per Margherita potete essere per Flaminia ; non vi pare ?
   — Ahimè! — disse il giovane. — Margherita era povera.....
   — Ed io son ricca. Vedete ohe guaio! Ma pensate che io non oi ho colpa. Debbo io rinunziare al mio stato| perchè voi vi degniate di esser giusto con me?
   — Sono un pazzo| perdonate. Ma se voi foste al mio posto....
   — Se io fossi al vostro posto| direi: ho la coscienza netta| e il ouore pieno di amore.
   — Oh| questo sì! — proruppe Doro| confermando la frase che non era venuta senza qualche perplessità alle labbra di Flaminia.
   — Ah| bene! — conchiuse ella. — E ridete. Anche a voi sta bene il sorriso| come a tutti quelli che non ne abusano. E poi| sentite| vogliamo fare un patto tra noi. C'è tempo a pensare| e non abbiamo da prendere risoluzioni im-