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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Atto primo
   11
   SCENA II.
   Il conte A n s e 1 m o solo
   Bravo. Brighella è un servitore di merito. Ecco un bell'anello etrusco. Con questi anelli gli antichi Toscani sposavano le loro donne. Quanto pagherei avere un lume eterno, 1 di quelli che ponevano i Gentili nelle sepolture dei morti ! Ma a forza d'oro, l'avrò senz'altro.
   SCENA III.
   La contessa Isabella e detto.
   Isa. (Ecco qui la solita pazzia delle medaglie !) (da sé
   Ans. Oh, Contessa mia, 2 ho fatto il bell'acquisto ! Ho ritrovato un Pescennio.
   Isa. Voi colla vostra gran mente fate sempre de' buoni acquisti.
   Ans. Direste forse che non è vero ?
   Isa. Sì, è verissimo. Avete fatto anche l'acquisto d'una nobilissima nuora. x
   Ans. Che! sono stati cattivi ventimila scaldi ?
   Isa. Per il vilissimo prezzo di ventimila scudi avete sacrificato il tesoro della nobiltà.
   Ans. Eh via, che l'oro non prende macchia. Siamo nati
   Scena II. — 1 Alla costumanza che avevano gli antichi pagani di far ardere una lampada' funeraria nelle tombe sotterranee accenna il Foscolo ne' Sepolcri, v. 119-20; e Alinda Brunamonti ne fece soggetto d'una lirica (A una tazza etrusco):
   Ed all'esiguo balenar dei lumi Eterni...
   Scena III. — 2 Com'è allegro e spassoso oggi il Conte ! E' di buon umore anche con la moglie : ' Oh, Contessa mia... „ .