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La famiglia dell' antiquario
nobili, siamo nobili, e una donna venuta in casa per accomodare i nostri interessi, non guasta il sangue delle nostre vene.
Isa. Una mercantessa mia nuora ? non la soffrirò mai.
Ans. Orsù, non mi rompete il capo. Andate via, che ho da mettere in ordine le mie medaglie.
Isa. E il mio gioiello quando me lo riscuotete ?
Ans. Subito. Anche adesso, se volete.
Isa. L'ebreo lo ha portato ed è in sala che aspetta. 1
Ans. Quanto vi vuole ? 2
Isa. Cento zecchini coll'usura.
Ans. Eccovi cento zecchini. Ehi ? sono di quelli della mercantessa.
Isa. Non mi nominate colei.
Ans. Se temete che vi sporchino le mani nobili, lasciateli stare.
Isa. Date qua, date qua. (li prende
Ans. Volesse il cielo che avessi un altro figliolo !
Isa. E che vorreste fare ?
Ans. Un'altra intorbidata alla purezza del sangue con altri ventimila scudi.
Isa. Anima vile ! Così vi lasciate contaminar dal denaro ? mi vergogno di essere vostra moglie.
Ans. Quanto sarebbe stato meglio, che voi ancora mi aveste portato in casa meno grandezze e più denari.
Isa. Orsù, non entriamo in ragazzate. Ho bisogno di un abito.
Ans. Benissimo. Farlo.
Isa. Per la casa abbisognano cento cose.
1 Non solo i creditori si affollano, ma anche l'ebreo ha sentito il fiuto e ha portato il pegno; e anche la Contessa !
2 II vi vuole dà cattivo suono; ma la lingua del Goldoni pili che all'eleganza bada alla naturalezza; perciò appare non poche volte trascurata.