Atto ter/,»
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Già. Or ora lo saprete.
Aris. Moglie mia carissima, nuora mia dilettissima, sappiate che io non son più capo di casa. 1
Isa. Già si sa, quest'impiccio ha da toccare a me.
Ans. Non dubitate, l'impiccio non tocca a voi. Il signor Pantalone ha assunto l'impegno di regolare la nostra casa. Mio figlio ed io abbiamo ceduto a lui tutte le nostre azioni e ragioni, e abbiamo sottoscritti alcuni capitoli, che ora anche voi sentirete.
Isa. Questo è un torto che fate a me.
D o r. In quanto a questo poi, in mancanza del capo di casa tocca a me.
Isa. Io sono padrona principale.
Dot. Brava !
Pan. Orsù, un poco de silenzio. Mi lezerò i capitoli de la convenzion fermada 3 e sottoscritta, e che i 1' ascolta, perchè glie xe qualcossa per tutti. Capitoli convenzionali. Primo.
Ans. Che io possa divertirmi colle medaglie.
Pan. Primo che Pantalon dei Bisognosi abbia da riscuotere tutte V entrate appartenenti alla casa del conte Anselmo Terrazzani, tanto di città o di campagna
Isa. E consegnar il denaro o a mio marito, o a me.
D o r . (La signora economa !)
Scena ultima. — 1 In questa ultima scena il Conte assume un atteggiamento un po' piacevolmente buffo. Comincia col solito ritornello : — Sediamo, sediamo — ; e poi, con quell'ironico carissima e dilettissima, dà la gran notizia. Non è più capo di casa. Nessuno è più lieto di lui...
* Linguaggio giuridico, curialesco.
3 accettata, conclusa.
4 Si ha l'impressione, leggendo la convenzione, che il padron di casa sia morto, e gli eredi si disputino l'eredità. E invece, è là, che ride e folleggia, tanto gli par divertente la cosa.