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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Torino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 614

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   A
   Parte Prima — Al taf Italia
   dell'Adriatico, a cui manda, per mezzo del Po — fluviorum Eex, come dice Virgilio — e dei suoi numerosi affluenti, tutte le abbondanti sue acque, come già abbiamo visto nel Capo precedente.
   I laghi principali del Piemonte sono il lago Maggiore, quello d'Orto, quello di Mergozzo a ovest del lago Maggiore, quelli di Viverone e di Candia a sud-est ed a sud d'Ivrea, e quelli di Avigliana tra Avigliana e Giaveno.
   Le montagne principali sono le Alpi Perniine, le Graie, le Cozie, le Marittime, e gli Apennini; dalla parte settentrionale d'Italia il monte Bianco pare sia il centro da cui staccansi le due grandi catene Rezia e Pennina, le quali appartengono ad un sistema unico; le vette più spiccanti sono il monte Bianco, il monte Rosa, il Gran Paradiso, il monte Viso e la punta dell 'Argenterà. La sommità di queste due catene va digradando verso tutti i punti corrispondenti alle valli laterali e forma per tal modo alcuni colli pei quali si aprì in ogni tempo un valico ai viandanti: i principali di codesti colli sono il Sempione, il Grande e il Piccolo San Bernardo, il Cenisio, il Monginevra, il colle di Tenda, come si legge nel capitolo sulle Alpi.
   II Piemonte ha ampie pianure di cui le principali sono quella di Marengo, nell'Alessandrino, quella del Novarese, quella del Vercellese, e la vasta pianura compresa fra Torino, Pinerolo, Saluzzo, Cuneo, Mondovì, Bra e Moncalieri. Tutte queste pianure non ne formano propriamente che una sola, che ha per limiti naturali, verso il nord e l'ovest, le falde delle Alpi, e, verso sud, una piccola porzione dell'Apennino ; dalla parte est, poi, essa stendesi senza interruzione sino all'Adriatico.
   Fertile e ben coltivato è il territorio intorno Carignano, Racconigi e Pinerolo; la vera ricchezza agraria subalpina non rifulge però che negli ampii dintorni di Fossano, Bene, Morozzo, Carri), del pari che Scarnafìgi, Bagnasco, Casalgrasso, ecc.
   È poi facile riconoscere che, nel cuore del Piemonte, i terreni divengono più fertili grado grado che si approssimano alle colline, per quel vantaggio che reca loro il riverbero dei raggi solari e il cader del terriccio dal dorso delle medesime.
   Le sostanze che formano la massa principale della valle del Po in generale partecipano meglio della natura primitiva dei terreni. I torrenti e le riviere che scendono immediatamente dalla catena centrale alpina trasportano nelle pianure graniti, porfidi, serpentine, quarzi, scisti, diorite, gneiss, dolomite, roccie micacee, feldspatichee talcose, grès e calcare compatto.
   In fatto di giacimenti minerali i più importanti del Piemonte sono per l'odierna produzione quelli auriferi nelle vallate poste al sud-est del monte Rosa. 11 valore dell'oro ricavato annualmente oltrepassa le 600,000 lire. Dopo i minerali auriferi vengono per importanza le piriti di ferro, impiegate come materia prima per la produzione dell'acido solforico. Si scavano principalmente a Brosso presso Ivrea e se ne ottengono per un valore annuo superiore alle 150,000 lire. Assai più limitata è la produzione dei minerali di rame dei quali hannosi giacimenti nella valle dAosta ed in Valsesia. Lo stesso dicasi dei minerali di ferro, i quali trovansi allo stalo di magnetite a Cogne (Aosta) e a Traversella (Ivrea). Ultimo per importanza viene il minerale di piombo in qualche piccolo giacimento contenente galena argentifera. Pel passato vi erano anche miniere di nichelio e cobalto ma cessarono da ogni lavoro dopo la scoperta di quelle della Nuova Caledonia.
   In fatto di combustibili fossili vi è dell'antracite nell'alta valle d'Aosta e nella