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   Parte Prima — Al taf Italia
   di Vercelli, va a mettere capo alla confluenza della Sesia nel Po; il Naviglio di Cigliano, derivato anch'esso dalla Dora Baltea sopra il precedente, che scaricasi nella Sesia, dopo irrigato lo stesso circondario di Vercelli ; il Naviglio d'Ivrea, che, staccandosi anch' esso dalla Dora Baltea superiormente ai due sopradetti, si versa nel torrente Elvo, affluente della Sesia; il canale Carlo Alberto, derivato dalla Bor-mida sul territorio di Cassine, che sbocca nel Tanaro, passando per Alessandria.
   Una delle più grandi e più recenti opere idrauliche del Piemonte non solo, ma d'Italia tutta, è però il canale Cavour compiuto con la spesa di 64 milioni, il quale, derivato dal Po a Chivasso, attraversa come un viadotto la Dora Baltea, e nel suo corso ulteriore a nord-est il Cervo, la Sesia e l'Agogna per ire a scaricarsi nel Ticino a Galliate dopo un corso di chilometri 82 e 230 metri. Ne parleremo distesamente ed illustrandolo a suo luogo.
   Mediante questa ricca irrigazione il Piemonte produce una grande quantità di riso che esporta all'estero per oltre 400,000 quintali e per una somma di 12 milioni di lire; e produce anche una grande quantità di mais o di granoturco, pel consumo locale in gran parte, e foraggi abbondanti per alimentare il grosso bestiame, di cui si fa un'importante esportazione all'estero, in Francia principalmente.
   I prati comuni danno quattro raccolti, 1' ultimo dei quali serve di pascolo alle greggie; un'altra specie di prati, cui si dà il nome di marcite, falciasi sin nove volte all'anno. Il formaggio, il burro, il pollame e le uova sono anche oggetto importantissimo di commercio coll'estero. I cercali, il frumento, la segala e l'orzo formano al certo la parte non infima della coltivazione in Piemonte, il quale produce pure in copia le frutte delle contrade più temperate d'Europa, e una qualità in giunta di tartufi bianchi molto pregiati e ricercati. Raccogliesi anche in Piemonte, oltre i legnami e gli erbaggi, molta canapa eccellente per l'uso di marineria, ma poco adatta per le telerie fine; poco per contro e di mediocre qualità è il lino.
   Ma i due prodotti principalissimi del Piemonte sono il vino e la seta. 11 primo segnatamente, per la grande estensione che ha preso in questi ultimi anni la piantagione vinicola e per le qualità squisite che produce (Barolo, Caluso, Candii, Nebiolo, Barbera, Gattinara, Ciambava, ecc.) è una fonte abbondante di ricchezza, quantunque minacciata (speriamo minacciata soltanto) dall'invasione della filossera; travagliata da pochi anni dalla peronospora e scemata momentaneamente per l'interruzione delle buone antiche relazioni commerciali con la Francia.
   Ad avvalorare quanto siamo venuti sin qui discorrendo della produzione agraria in Piemonte, addurremo alcuni dati statistici desunti dal recente Annuario statistico italiano (1S87-1S88), compilato con tanta diligenza dall'egregio comm. Luigi Bodio, capo all'ufficio statistico:
   Produzione agraria in Piemonte nell'anno 1887.
   Frumento......Ettolitri 2,726,096 '! Fagioli, piselli e lenti . . Ettolitri 09,898
   Granturco............:!,117,591 Canapa.......Quintali 41-,(idi
   Avena................» 221,821 : Lino........ » 862
   Orzo................» 17,725 ! Vino........Ettolitri 3,494,339
   Segala................- 609,577
   Riso................» 3,250,156
   Fave, vecce, cicerchie, ceci,
   lupini, ecc..........» 48,383
   Bozzoli da seta.....Ghilogr. 6,839,208
   Fieno........Quintali 14,967,744
   Patate........ » 822,056
   Castagne...... . » 473,174