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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Torino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 614

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   A
   Parte Prima — Al taf Italia
   venne poi a scadere sul principio del 1800, ma fu modernamente rialzata, la mercè principalmente del Pomba, del Fontana, del Chirio e Mina, del Marietti, del Bona, del Paravia e di altri molti. Al dì d'oggi a Torino fioriscono stabilimenti tipografici di prim'ordine, fra cui l'Unione Tipografico-Editrice, società costituita con 600 mila lire di capitale sociale, che segue le orme dell'antica Ditta Pomba, dotando l'Italia di grandi pubblicazioni. — In Piemonte non v'ha città di qualche momento che non sia dotata di stamperia.
   L'industria della conceria, per la quantità dei capitali che mette in circolazione, e per l'importanza del commercio estero che alimenta, vuoisi collocare in prima riga, dopo l'industria serica, il lanificio e il cotonificio.
   Anche l'arte del guantaio è molto in fiore in Piemonte, principalmente a Torino, del pari che quelle del cappellaio, dell'ombrellaio, del calzolaio, dello stipettaio, del fabbro-ferraio, dello stagnaio, del legatore da libri, del carraio, del sellaio, dello stovigliaio, del muratore, del selciaiolo, ecc.
   Ma le industrie principali del Piemonte sono sempre quelle della seta, della lana, del cotone, della canapa e del lino. La provincia di Torino, i circondari di Saluzzo e Pinerolo, la Lomellina e il Novarese dànno più seta che tutto il rimanente del Piemonte. Oltre la seta, la trattura somministra altri prodotti serici secondari, noti in Piemonte sotto i nomi di doppi, di bacinette, di moresche, di moresconi, di disgiri, di legami, di ciocchetti, per non parlare delle crisalidi che servono per concime.
   L'industria della torcitura è concentrata nelle due provincie di Torino e di Cuneo, le quali contengono due terzi delle filande, tre quarti di setajoli di tutto il Piemonte, e lavorano i quattro quinti della quantità totale della seta.
   Quanto al lanificio, immenso è il progresso fatto da quest'industria, sì ch'essa rivaleggia oggimai con la francese, l'inglese, la tedesca e la belga, segnatamente nel circondario di Biella, denominata a buon diritto la Manchester italiana, e dove lavora una quantità sterminata di telai.
   Un'altra industria progredita in Piemonte è la filatura e la tessitura del cotone per mezzo dei telai meccanici. La quantità di cotone, filato annualmente in Piemonte, non solo basta al consumo interno, ma si esporta anche fuori. Le macchine motrici più importanti in Piemonte sono le ruote idrauliche per l'abbondanza delle acque e la frequenza delle cadute. Sorsero ugualmente officine per la costruzione di carri e vagoni per le strade ferrate, di caldaie a vapore, di meccanismi per le industrie siderurgiche, di telai, ecc.
   Il capoluogo del compartimento del Piemonte, Torino, non che scapitare, come temevano certuni, pel trasporto a Firenze e poi a Roma della sede del Governo, è divenuta, in breve volgere di tempo, una delle città più industriose e commerciali, non solo d'Italia, ma dell'Europa, come vedremo a suo luogo.
   Il grande movimento industriale e commerciale del Piemonte è validamente aiutato da una vasta e fitta rete di strade ferrate.
   Al principio del 1853 la vaporiera non percorreva che 125 chilometri della strada ferrata da Torino a Genova, e presentemente gareggia col Belgio. Citeremo fra le altre codesta appunto da Torino a Genova di 166 chilometri, stupenda per le difficoltà superate, per le gallerie e i viadotti a traverso l'Apennino e per la recente succursale dei Giovi; quindi la linea da Torino, per Chivasso, ad Ivrea-Aosta di