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Parte Prima — Al taf Italia
Susà, il Moncenisio, il Gran Giambertone e il Rocciamelone. Nel circondario di Torino finalmente sono notevoli i monti che separano la valle di Lanzo da quella dell'Orco, i monti che separano la Valgrande da quella d'Ala; quelli che dividono quest'ultima valle da quella di Viù e quelli che sorgono tra Viù e il corso della Dora Riparia.
Tra le molte, e più o meno ampie, valli che intersecano la provincia di Torino vanno innanzi a tutta la valle d'Aosta, quelle di Lanzo (la Valgrande o di Grosca-vallo, la valle d'Ala e quella di Viù), la valle di Susa, di cui fanno parte le valli minori di Clavières di Cesana, di Oulx e della Gomba di Susa, quelle del Ghisone, le valli del Pellice e di Germanasca e le valli dell'Orco, della Chiusella, di Brosso, di Locana, di Noasca e di Soana.
Il fiume principale della provincia in cui raccolgonsi tutte le acque che la bagnano è il Po, il quale, dalla sua origine alla falda settentrionale della cima del Monviso, l'attraversa, dapprima con direzione di nord-est quindi di nord sino a Torino donde si volge all'Adriatico con direzione a est.
Fra gli altri fiumi di maggiore importanza sono da citare i seguenti : il Ghiandone, co'suoi affluenti Grana, Candellero, Saccaboncello; il Rivosecco, con agli affluenti Pralizzardo, Rio Marone, Cantogna; il Pellice, con gli affluenti Ghisone, Angrogna, Germanasca, Chiamogna; la Chisola, cogli affluenti Oitana, Langiale, Lemina, Esca, Riotorto, Riofreddo, Rio None; il Sangone; la Dora Riparia, con gli affluenti Ripa, Bardoneccia, Galambra, Glarea, Cenisia, Genicella; la Stura di Lanzo, cogli affluenti Stura di Viù, Rio Chiara, torrente Seconda, Costernone; l'Orco, cogli affluenti Rio Soana e Malosna; il Mallone; la Dora Baltea, con gli affluenti Baltica, Buttier, Tournant, Challant Eyles e Chiusella.
Piccoli ma numerosi, principalmente nella zona alpina, sono i laghi che bagnano questa provincia fra i quali ricorderemo quelli del Moncenisio, d'Avigliana, di Azeglio, di Viverone, di Candia, e su per la valle d'Aosta, il lago Comballe e quello del Gran San Bernardo.
Quantunque montuosa in gran parte, la provincia di Torino è tuttavia assai ricca di produzioni agrarie. Nel circondario di Torino raccolgonsi, come vedremo, ogni sorta di cereali e granaglie e buoni vini bianchi e rossi. Negli scorsi anni e dopo la fallanza d'altri raccolti, segnatamente nel Canavese, fu introdotta la risicoltura, ma gravi lagnanze degli abitanti promossero provvedimenti restrittivi del Consiglio provinciale, per cui questa coltura è assai diminuita.
Un prodotto notevole del circondario torinese è quello proveniente dalle betulle, faggi, larici, castagni, roveri e pioppi abbondanti segnatamente nelle valli di Lanzo.
Le betulle incominciano dai 700 ai 1800 metri, i faggi dai '.XX) ai 1600 metri, i castagni dai 1000 ai 2000 metri d'altezza dal livello dal mare.
Ubertosi i pascoli delle valli di Lanzo e di altri luoghi del circondario, i quali alimentano un bestiame numeroso da cui ricavansi ottimi caci e burro.
Il circondario d'Aosta è occupalo per tre quarti da boschi in cui primeggiano i pini, gli abeti e i larici. I pini formano immense selve, le quali alimentano le fabbriche del catrame, della trementina e della pece e servono a preferenza per le traversine delle strade ferrate. Il raccolto del vino va fra i principali e rinomati sono i vini detti Dell'inferno d'Arvier, il Torretto di Saint-Pierre, la Malvasia, il Chiaretto e il Moscatello di Nus e di Chambave. Gli altri prodotti maggiori provengono dai