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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Cuneo
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1891, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   21 -2 Parte Prima — Alta Italia
   Industrie agrarie e forestali. — In Tatto d'industrie agrarie primeggiano la macerazione della canapa e del lino e la fabbricazione del vino e dell'olio. La produzione del vino è molto estesa, segnatamente nei circondari di Novara, Biella e Vercelli, con prevalenza dei vini rossi. Tre specie di olii fabbricassi nella provincia: olio di noce nei monti, di lino e di ravizzone nella pianura. 11 numero dei frantoi ragguagliasi a 9, dei quali 2 a vapore e 7 idraulici, e a 3000 quintali la produzione dell'olio.
   Le industrie forestali rislringonsi alla fabbricazione del carbone e alla raccolta della corteccia tannifera del ferro e di qualche altra essenza dei cedui. Notabile èia produzione dei carbone, sì da porgere alimento ad un ampio commercio di esportazione.
   Bestiame e industrie relative — Secondo i censimenti del 187G e 1881 il numero degli animali bovini, ovini, caprini, suini ed equini ascende a 310,177 capi, ed il loro valore capitale a quasi 57 milioni di lire.
   Fra le industrie attinenti all'allevamento del bestiame stanno in prima riga la produzione della lana e il caseificio. La produzione della lana, così rilevante in addietro, è grandemente diminuita, non superando annualmente 150 quintali, del valore complessivo di L. 22,500, consumati in gran parte per uso domestico.
   Anche la produzione dei latticini (burro, cacio e ricotta) potrebbe essere più rilevante, quantunque si fabbrichino formaggi di varie qualità e burro in grande quantità. In vari Comuni trovatisi latterie sociali sul modello delle svizzere, con 30 a 10 vacche possedute dai singoli soci Queste latterie o caseifici sono in numero di 17 e producono, in media annuale, 75,872 chilogrammi fra burro, cacio e ricotta.
   Miniere — (Vedi pag. 7 dell' Introduzione alla provincia di Novara).
   Illuminazione a gas e a luce elettrica. — Le città di Novara, Vercelli, Biella e Pallanza sono illuminate a gas del pari clic parecchi fra i più importanti stabilimenti industriali.
   Il capoluogo della provincia è ora anche illuminato a luce elettrica con 079 lampade ad incandescenza, delle quali 7 per l'illuminazione pubblica, 76 nei locali del Municipio stesso, 96 in quelli del Circolo commerciale e 500 in negozi, appartamenti privati, ecc.
   Anche Pallanza ha la sua illuminazione elettrica con 6 lampade ad arco per l'iUumi nazione pubblica e 286 ad incandescenza, delle quali 36 per opifici industriali e 250 per negozi, appartamenti privati, ecc.
   La ditta industriale Vittorio Cobianclii introdusse l'illuminazione elettrica anche ili Omegna, ove, oltre lo stabilimento d'essa dilla, anche il borgo è illuminalo da 18 lampade da 35 candele.
   Officine mineralurgiche e metallurgiche. — A Villa d'Ossola si lavora il ferro in uno stabilimento con 150 operai, il (piale produsse, nel 1SS6, tonnellate 1000 di ferri cilindrati e battuti, 200 di assalì e cerchi, e 200 di chiodi.
   A Macugnaga la ditta inglese Pestarola Gold Mining Company estrasse nel 1885 circa 210 cliilogr. d'oro, del valore di 600,000 lire.
   Fonderie, officine meccaniche, ecc. — 11 numero degli opifici di tal naturai disseminati in 23 Comuni della provincia novarese, ragguagliasi a 54, con motori a vapore, idraulici e a gas, e con un numero complessivo di 1237 lavoranti. Di questi opifici Biella e Vercelli ne hanno 6 per ciascuna e 5 Baveno, Intra e Netro.
   Cave. — (Vedi pag. 8 dell' Introduzione alla provincia di Novara).
   Fornaci. — Sparse in molli Comuni della provincia trovatisi ben 83 fornaci, con un numero complessivo di 817 lavoranti. Quelle di laterizi ordinari, oggetti iii terracotta, bielline ed altre stoviglie comuni, oggetti refrattari, hanno una produzione media annuale di 30,703,950 pezzi. Le fabbriche di calce ne danno 99,400 quintali ; quelle di tubi in cemento per 5000 metri, e quelle di piastrelle iti cemento 20,01(0 pezzi.