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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CJC3
   l'arte Prima — Alta Italia
   discendenti dei decurioni delle città vicine, al tempo delle.franchigie romane; del popolo e del reggimento a forme deinocniticlie o comunali fa cenno evidente dicendo: < costì la povertà viene in uguaglianza coi ricchi ». Loda la generale modestia, la operosità connine, che « tiene lontano il vizio >. Diffondesi col descrivere e lodare le arti nautiche, colle quali quel popolo affrontava il mare lontano e si addentrava pei fiumi; parla della pesca delle saline abbondanti, per gli abitatori della laguna, fonte di lucro incessante, < quasi una zecca, perchè senza sale l'uomo non vive » ; e soggiungeva:
   < Siccome voi possedete un numero considerevole di navi, così, vi pregherei, di prov-
   < vedere Ravenna, coll'usata deferenza, d'olio e di vino. Considerata la breve distanza
   < questo non vi riuscirà gran fatto difficile, dacché voi compite coi vostri navigli lun-
   < glassimi viaggi. Yoi siete nati marinai, dovendo percorrere la via del mare ogniqual-
   < volta vogliate ridurvi in patria e vi fabbricaste le vostre case sulle isole, come gli
   < uccelli marini, congiungendo le une e le altre con fascine ed argini artificiali >.
   Destreggiandosi e mercanteggiando tra l'Occidente e l'Oriente, tra i dominatori d'Italia, Ostrogoti, Longobardi, Franchi e gli imperatori bisantini, i Veneti della laguna crebbero rapidamente in fortuna e potenza, mentre quelli della terraferma, che si andava ripopolando, subivano le leggi e le forine (lei dominatori stranieri, soggetti ai capi militari dei Goti, ai rapaci capitani degli esarchi bisantini, ai duchi longobardi, ai conti della feudalità franca, instaurata da Carlo Magno. I dominatori stranieri che si succedevano m Italia nulla potevano contro il piccolo, ma vigoroso popolo delle lagune, ritemprato ai più nobili ardimenti ed all'amore della libertà, dalla vita libera e perigliosa del mare. E quando, sullo scorcio del secolo Vili, i Franchi condotti da Pipino, tentarono di ridurli in soggezione, per punirli dell'amicizia professata ai loro nemici, i Longobardi, respinsero l'attacco con grande valore, distruggendo — se la verità si può trarre dalle molte inverosimiglianze della leggenda e dalle oscure narrazioni giunte fino a noi — la flotta franca spintasi troppo imprudentemente nel dedalo dei canali e delle isole.
   Da questo primo fatto di guerra con nemici esteriori si cementò, a salvaguardia della loro libertà, contro le minaccio esterne, 1' unione degli abitatori delle varie isole, che, avvisando a mezzi di offesa e di difesa, insieme al consolidarsi del loro governo, si raggrupparono nelle isole più centrali e provvedute, formando il nucleo dal quale sbocciò maravigliosa e grande Venezia.
   I)a questo punto si fa maggiore il distacco che nella storia generale della regione . liavvi tra le vicende e gli avvenimenti svolgentisi sulla laguna e quelli di terraferma. Sulle lagune — di ciò ci occuperemo a suo tempo, quando dovremo in sintesi cronologica parlare partitamente di Venezia — cresce con audace e prodigiosa rapidità di fortuna una grande potenza politica, militare, marittima, prendente il nome dalla città; in terraferma gli avvenimenti entrano completamente nell'orbita delle leggi clie regolano la storia generale dell'Italia superiore, della Lombardia, dell'Emilia, della Toscana segnatamente; là cresce uno Stato a sè, che nel processo del tempo stenderà i suoi domimi oltre i mari, negli scali di Levante e dell'Asia Minore e nella vicina terraferma facendosene xui solido e ricco punto d'appoggio; qui, frattanto, si subiscono nel loro svolgimento le leggi delle rivoluzioni cui vanno soggette le vicine regioni lombarde ed emiliane, rivoluzioni che le conducono gradatamente dalle signorie feudali alle libertà comunali. A questo punto la storia generale del Veneto si sminuzza ancora nella storia delle principali sue città e dei luoghi più cospicui, per la quale ogni caso fa da sè, pur restando nell'orbita del movimento generale. Poi mentre, nella Lombardia e nell'Emilia le libertà comunali vengono soffocate dalle signorie e le signorie vanno man mano semplificandosi ed accentrandosi in poche famiglie, alle quali davano eambio dominazioni e protettorati stranieri, o papalini, nel Veneto si cominciavano a sentire gli effetti di contraccolpo della grande potenza polìtica e marinara