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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Seconda — Alta Italia
   Lombardia, si può dire, die tutte le altre regioni italiane conservino ancora, nella loro designazione generale, i nomi clic ebbero ncll'éra romana, od aneli e nella pre-romana: come la Liguria, la Venezia, la Sicilia, l'Umbria, la Campania, ecc., ecc.
   Ciò che noi oggidì comprendiamo nel nome di Lombardia fu parte di quella Gallia Cisalpina, che tanto da fare diede alla conquista romana; e che, sottomessa, fu poi uno de' maggiori presidi! di Roma. E fu parte della Gallia Cisalpina, detta Iss-Ombrìa o terra bassa degli Ombri, per contraddistinguerla dalle altre parti occupato dalla migrazione dei Galli Ombri, o Crltonibri, ch'erano dette Oli-Ombria, la regione montana, e Vii-Ombrìa, la regione litoranea. Quando sia avvenuta cotosta migrazione gallica o celtica, dalla vicina Francia, quali vie più specialmente abbia tenute, quali ragioni I abbiano determinata, non è fattibile, ora, il provare ; ed il solo seguire le disquisizioni e le ricerche de' dotti in proposito, ci porterebbe troppo fuori dalle ragioni speciali, dal carattere sintetico prefissi a quest'opera. Certo è, che questa migrazione, primitiva, la si ritiene anteriore all'èra volgare di oltre 1400 anni , che fu formata da una confederazione di gente celtica singolarmente forte, e detta perciò nella lingua primitiva Ombra: che questa nazione occupò tutta la valle padana, tra l'Alpi e l'Apennino, e superando in vari punti questo, toccò il litorale, cacciandone i popoli autoctoni, che già vi pieesistevano, i Siculi, i Liguri, i Veneti ; e che lasciava nei nomi de' molti paesi, ed in molte parole, le radicali di sua lingua, giunte lino a noi. K pur certo, che alcuni secoli appresso, circa 1000 anni avanti C., avvenne una catastrofe politico-militare, intorno a questi Celtombri, stanziati specialmente nella gran valle del Po, per l'invasione di un altro popolo, i lì a seni od Etruschi, seesi dalle Alpi Reticlie, che, riusciti vincitori, costrinsero gran parte dei Celtombri a rh alleare le Alpi e rientrare nel loro paese originario. Ma gli Insubri, dimoranti fra il Po e l'Alpi, fra il Licino e l'Adda, a n'azionati a questo paese fecondato dal sudore loro, dei loro padri, non vogliono emigrare: resistono, e sembra che centro della loro resistenza sia Castelseprio : e vinti accettano lagervitù, piuttosto che emigrare. Agricoltori esperti, gli Etruschi trasformano il pese} vi creano citta, clic sostituiscono alle capanne recinte, primitive, delle tribù, delle famiglie galliche: e chiamano il paese EU-uria nova. Ma venne pure la loro volta di sgomberare. Meno di sei secoli avanti Cristo, un'altra irruzione di Galli, formata dalle tribù de' Piturigi, Edili, Arvernii, Gessati, Allibarli, condotti da un capo di gran valore, detto Pelloveso, scende, per il Monginevra nella vallata del Po: vince gli Etruschi e i Liguri Taurini, e, scendendo sempre, trova nel paese fra il Ticino e l'Adda, il Po ed il Serio, gli avanzi delle antiche famiglie celtiche degli Insubri, colle quali si videro in grande affinità di lingua, di sentimenti, di religione. Tal fatto, considerato coinè 1111 lieto auspicio, determinò Belloveso ed i suoi a fermarsi in quel paese, ove pure lasciaron vivere gli Etruschi, de'quali, per quanto rozzi, semibarbari guerrieri, non potevano a meno di apprezzare la industre attività, la perizia nelle opere agrarie ridondanti a beneficio dell'intero paese. Di questo momento è la fondazione di Milano, che in origine non fu se non il campo tenuto dal nuovo conquistatore nella posizione centrale del paese conquistato: corrispondendo il fatto alle pili serie induzioni etimologiche erette intorno al nome di Milano.
   Questo secondo periodo di dominazione gallica nella Tnsubria fu migliore, più fortunato del primo. L'attività degli Etruschi, ne' cinque secoli precedenti] aveva recato grandi benefizi al suolo, per natura acquitrinoso, aperto da ogni parte al dilagare dei liumi, coperto da foreste inestricabili o da lande sterminato ed aride, folte di rovi, di male erbe (delle quali rimane ancora un avanzo nelle attuali bntgldeic dell'alto Milanese, sopra Gallarate e Somma, verso il Ticino) o qua e là chiazzato da mefitici impaludamenti. Gli Etruschi avevano arginato, regolato il corso dei fiumi, sanata qualche pullulo, diradate le foreste, aperte strade, scavati canali di scolo, roncate le lande: nei campi feraci creati in quel terreno quasi vergine, ricco flell'Attoitts tonnato visi (la