Lombardia
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E sempre l'antichissima Insulina, è sempre la Gallia Cisalpina, che rispunta e rivive sulle rovine, sui disastri, sulle dominazioni del basso tempo. Tra il secolo XIII ed il XIV, la regione lombarda, ristrettasi quasi definitivamente alla parte centrale della valle padana, tra l'Alpi Lepontine e parte delle lieti che, è rientrata o pressoché nei confini deH'Insubria pre-romana, assumendo carattere e tipo etnico, e linguaggio speciale, che si affinano e consolidano ad un tempo, in quella grande e gloriosa espansione di civiltà che accompagnò le lotte comunali e le sussegui, toccando il vertice all'inizio dei principati.
I Torriani, i Visconti, gli Sforza, e pili particolarmente Gian Galeazzo Visconti, Francesco Sforza e Lodovico Maria, detto il Moro, fanno della Lombardia, padroni coni,e ne sono della maggior parte, la base de' loro sogni per la risurrezione di un regno italico, o quanto meno d'un regno dell'Italia superiore, che volentieri avrebbero contrapposto alle minacciami ambizioni del reame di Francia in via di costituirsi solidamente, ed alle rinnovantesi pretese di supremazia degli imperatori tedeschi. Ma gli avvenimenti, d'altra parte ineluttabili guadagnarono la mano di quei potenti signori, che l'ambi zinne propria metteva fuori titilli leggi storiche d'Italia ; sul principio del secolo XVI la Lombardia diventa il camp® sporto alle contese di Francia e Germania: vi finisce col debole Francesco II Sforza, il principato nazionale e comincia la soggezione straniera: alternata prima tra Francia e Germania, poi contrastata fra Spagna e Francia: rimasta, per 1111 secolo e mezzo, a Spagna, con frequenti lotte nel secolo XAT1I coll'Austria e colla Francia di Luigi XIV. Nella Lombardia di questo periodo è compreso il ducato di Milano, composto del territorio milanese, delle provincie di Como, di Pavia e di Cremona, pili il Monferrato, l'Alessandrino, la Loniellina, la Valsesia; Bergamo e Brescia son con Venezia, Mantova coi Gonzaga. Nel I7G6 la Lombardia passa, dopo la guerra di successione e per il trattato di Utrecht, a Giuseppe 1 d'Austria; il trattato di Radon (I/li) conferma il passaggio a Carlo VI, imperatore d'Austria, che è eziandio duca del .Milanese (che così cliiatnavasi allora la Lombardia). Ciò dura fino alla Rivoluzione francese (17%) coi governi veramente riparatori dalle estorsioni e dalle cupidigie esaurienti degli Spaglinoli, di Maria Teresa e di Giuseppe IL La conquista repubblicana francese fece del lineato di Milano 0 Lombardia austriaca, come anche fu detta la regione, una repubblica Cisalpina, durata per tre anni, nè del tutto ingloriosamente, sebbene tra una farragine di manifestazioni e di baldorie 11011 rispondenti agli alti e sani criteri di una vera libertà. Una breve ripresa nella fortuna delle anni alleate, ritornando la Lombardia all'Austria, troncò la vita alla repubblica ( Cisalpina, i cui maggiori fautori furono deportati nelle prigioni di Dalmazia e duramente trattati: primi martiri di affermazioni italiane. La battaglia di Marengo ritorna la Lombardia, insieme a gran parte dell'Italia superiore, 111 potere di Bonaparte. Si costituisce, in forma di Comitato, 1111 governo provvisorio, finché a Lione la Consulta italica radunata da Napoleone non dettò una costituzione per la Repubblica Italiana, nella quale, oltre ai Lombardi dell'antico ducato, entrarono a far parte i Mantovani, gli Emiliani (da Bologna a Piacenza), i Novaresi, i Valtellinesi il paese de' quali, staccato da Napoleone dal Canton Gridoni, di cui fin allora aveva fatto parte, era stato incorporato, col nome di dipartimento dell'Adda, alla Lombardia — i Romagnoli, i Veneti, nei quali erano compresi anche 1 Bergamaschi ed i Bresciani dell'alta valle del Chiese, ed 1 rivieraschi del lago ili Garda. Ma anche questa repubblica, foggiata con leggi ed intendi menti che non eran propriì alle tradizioni, alle abitudini italiane, scomparve presto, colla trasformazione della repubblica consolare di Francia, in impero. Essa diventò il Regno d'Italia, con Milano capitale, governato da un viceré, Eugenio Beauharnais in nome di Napoleone: e fu quello, malgrado tutto, un periodo assai fortunato per la Lombardia e per Milano particolarmente. I rovesci della fortuna napoleonica cambiarono profondamente lo stato delle cose in tutta Europa. Nel 1814,