Lombardia
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sulle ultime amenissime colline (i Banchi) guardanti la pianura padana, trovasi, bella e vigorosa < leonessa d'Italia >, Brescia. Vi sono inoltre le cime secondarie di Dosso Alto (ni. 2065), di monte Ario (111. 1757), di monte Stabile, del monte Guglielmo (in. 1950) ed altri minori. Il versante orientale delle Camonie, formanti il bacino del Sarea, ed il versante superiore sud, delle Cannmie stesse, tino al lago d'Idro, formante l'alto bacino del Chiese, appartengono all'orografia lombarda non meno (lei versante occidentale, quantunque la loro massa si svolga completamente su d'un territorio (le Giudicane) politicamente appartenente allo Stato Austro-Ungarico.
Di questa regione di cui una parte è tributaria col Itendena, del Sarca, del lago di Garda, l'altra, col Noce dell'alta valle dell'Adige, sono rimarchevoli le cime di monte Brulfione (ni. 2066), di monte Dan erba (ni. 2844) e del già citato monte Carè; e più si va a nord, delle cime di Tosa e di Brenta (metri 3179 e 3360), colle quali si entra nel gruppo di quegli enormi massi dolomitici, che di tanto interesse sono per la scienza, e di curioso effetto, colle infinite sfumature de' loro colon, per l'artista che li ritrae, per l'esteta che le ammira. I monti delle Giudicarle che si spingono m direzione di mezzodì fin sopra a Salò, formano la parete occidentale del bacino del Garda e si distinguono specialmente per le cime del monte l'uria (m. 1476), del Denervo (ni. 1460) e della Spina (m. 1486).
Alla regione lombarda apparterrebbe, a stretto rigore di logica geografica, la catena o gruppo dì monte Baldo, che staccandosi dalle dolomiti di fiondane, tra la valle del Sarca e quella dell'Adige, percorre, cogli immani scoscendimenti de' suoi piani inclinati, scivolanti, tutta la riva orientale del lago di Garda, i' cui bacino divide dalla valle Atisina, segnando nel cielo, le cime chiazzate di neve delle sue punte massime: l'Altissimo di Nago (ni. 2070) e del monte Maggiore (ni. 2200). Questa catena, il cui versante occidentale appartiene alla Lombardia, essendo tutta compresa nel territorio della provincia di Verona, fu ufficialmente ascritta alla regione veneta.
La zona apenniniea appartenente alla regione lombarda comprende l'intero circondario di Bobbio e parte di quello di Voghera (prov. di Pavia) aggirandosi intorno ai gruppi dell'Alitela (ni. 1598), dell'Ebro (ni. 1701), del Lesina (in. 1727), del Penice (in. 1162) ed altri minori.
Morene.
La Lombardia è per eccellenza il paese delle colline moreniche : ed i geologi non trovano certo regione più adatta per studiarvi l'interessantissimo fenomeno degli antichi ghiacciai, e delle loro espansioni e del loro lento ritirarsi, mostrato fino all'ultima evidenza dagli scaglioni delle colline frontali che chiudono, o meglio chiudevano, agli sbocchi, i numerosi laghi lombardi, dai maggiori ai più piccoli: le erosioni che nella roccia viva di tante montagne frontali, ha segnato il ritirarsi progressivo dei ghiacciai: ed i massi erratici, enormi, che di frequente trovansi in Lombardia, più specialmente allo sbocco delle floride valli lacustri.
Tutta la zona di colline, ghiaiose, marnose, che si stende nella parte alta della provincia di Milano ed in quella meridionale della provincia di Como, tra il Ticino e l'Adda, non è, salvo qualche eccezione casuale, se non una non lunga catena di morene. Ila morene il lago Maggiore, ai suoi sbocchi, da un lato e dall'altro del Ticino, e di fianco sopra Gallarate. Moreniche sono le colline meridionali del Varesotto : e tutta la conca dell' Eupili, o piano d'Erba, e le ondulazioni che per lungo tratto si stendono a mezzodì di Corno. — Così i laghi ti' Iseo, d'Idro, di Ledro, mostrano tutte le antiche origini glaciali, colle morene che li circondano: singolarmente scaglionate sono quelle del lago di Ledro, che hanno l'aspetto d'un colossale teatro greco dell'era antica.
Ma dove le colline moreniche serbano nettamente il loro aspetto caratteristico, è di fronte al lago di Garda, che dal golfo di Salò, sulla riva bresciana alla punta di