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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Monza
   487
   Oltre di questi opifici, nei quali si alimentano poderose industrie, vi sono in Monza numerosi opifici per piccole industrie, come: fabbricazione delle acque gazose e della birra; preparazione di colori all'olio; distillazione dell'alcool ; confezione di carne suina e salsiccie; pesi e misure; paste alimentari; lavorazione di pelli; fabbriche di guanti; tipografie; fabbricazione di bottoni di corno e sostanze vegetali; fabbriche di scatole e cartonaggi, ecc., ecc., le quali, sebbene sfuggano alle statistiche, diurno pur lavoro ad un rilevante numero di persone e concorrono in non lieve misura all'attività ed al benessere economico locale.
   Dati statistici e meteorologici. — Il Comune di Monza è fornito di 31 strade, sviluppanti la complessiva lunghezza di m. 42,072.4.).
   La città è situata a 1G2 metri sul livello del mare, e sui calcoli fatti nel periodo di 17 anni la temperatura media annuale approssimativa, a termometro centigrado, sarebbe la seguente : Inverno:, gradi 1.9 — Primavera, gradi 11.4 — Estate, gradi 25.5 — Autunno, 11.9; una media quindi di clima mite e costante, che spiega la ragione per la quale Monza ed i suoi dintorni sono così preferiti dai villeggianti che vi si trattengono fino ad autunno inoltrato.
   Dintorni di Monza.
   I dintorni di Monza, al limite delle prime ondulazioni o collinette brianzuole sono ainenissimi e popolati di belle, ridenti, signorili villeggiature. Notansi, tra le altre, la villa Osculati già Bonsignore, la Grossi-Durini, la Negroni, la Sala, la villa Azimonti, la Boschetti-Strigelli, la Mondolfo, la Viganoni, la Belgioioso, le ville Raimondi, la Litta Modigliani, la Brambilla, la Barbò Ferrano, la villa Dboldi De Capei, e tante altre, compresa la grandiosa villa Reale, della quale diremo qui appresso.
   Fra le ville storiche va ricordata quella celebre della Pelucca, sullo stradale di Sesto San Giovanni, ora di proprietà Puricelli. È un edificio del quattrocènto, dal quale vennero levati, sul principio del secolo, la famosa Sunta Caterina ed alcuni altri fra i più preziosi dipinti di Bernardino Luini, che ora si ammirano nella Pinacoteca Nazionale di Brera a Milano. Al tempo del Regno Italico, il viceré Beauharnais aveva istituito alla Pelucca, circondata com'è da vaste, verdeggianti praterie, un allevamento di cavalli di lusso.
   * * *
   La Villa e il Parco Reale in Monza (figg. 139-142). — Nell'immediato sobborgo a nord di Monza, fra le prime propaggini dei colli brianzuoli e la città, fra la strada comunale di Vedano-Carate, il Lambro e la strada provinciale Milano-Monza-Lecco, in una plaga, a leggiere ondulazioni, avente per ìsfondo sorprendente nelle parti ìiord-nord-est, le colline della Iirianza, le proalpi della Vallassiua e le Orobie, fra le quali torreggia colla sua fantastica, capricciosa dentatura il Resegone, giacciono la Villa ed il Parco Reale di Monza, fra le dimore di sovrani, in Europa, delle più famose.
   La villa Reale di Monza si collega per tradizione al miglior momento della dominazione austriaca in Lombardia, nell'ultimo quarto del secolo scorso, quando tolti di mano i tributi agli appaltatori o fermieri — e questa fu in gran parte opera gloriosa di Pietro Verri — ne avvantaggiò largamente l'economia pubblica e privata.
   L'arciduca Ferdinando d'Austria, marito a Beatrice d'Fste, ultima di quella illustre famiglia italiana, governatore in titolo di Milano, per l'imperatore Giuseppe II, mentre di fatto lo era il conte di Firuiian, dotato oltre che d'un vistoso patrimonio proprio, di un assegno annuo di centomila zecchini sui redditi dello Stato, fu quegli che ideò la erezione di quella villa.
   Incaricato dei disegni e dei lavori fu il Piermaria!, allievo prediletto del Vanvitelli, dall'arciduca già chiamato in Milano per le fabbriche del palazzo Reale e del teatro alla