/l'JO l'arte Seconda — Alta Italia
Scala. Il Pierinai'ini, pur non uscendo da quella sua maniera fredda e compassata, ereditata in parte dalle opere del maestro, diede colla fabbrica di questa villa prova di un'abilità superiore nell'arte del costrurre, e di un raffinato gusto nella distribuzione e nella decorazione interna dell'edilizio al cui compimento egli presiedette. La fabbrica, cominciata nel 1777, era finita tre anni dopo, sebbene le proporzioni dell'edificio fossero anche per quel tempo insolitamente grandiose.
Il palazzo consta di un corpo di fabbrica a quadrato centrale dal quale si staccano due ale — fra cui è la corte d'entrata — dalle quali si staccano alla loro volta due ale minori, per i servizi, le scuderie, le cucine, le serre ed altri locali d'uso. La parte più elegante del palazzo è volta ad oriente, avendo di fronte il giardino, il parco e tutta la sfilata incantevole delle alpi Orobie ; ad occidente è invece l'ingresso principale, colla gran corte escalinata d'onore, prospiciente al vialone, raccordantesi ad un'ampia rotonda, col viale di Milano, rettifilo stupendo di circa 12 chilometri, piantonato da quattro file di poderosi platani, sboccante alla rotonda di Loreto presso Milano. Nel lato di mezzogiorno la fronte del palazzo guarda Monza, da cui lo divide un grandioso piazzale, tutto a viale di platani ed a tappeti erbosi. Nel lato di settentrione guarda il parco e le ridenti colline di Brianza, fino alle prealpi della Vallassina o monti Lambrani.
La decorazione esterna è uniforme, piuttosto fredda; due piani divisi da una cornice, con lesene joniclie tra una finestra e l'altra. Tale uniformità è rotta solo nella parte centrale da un avancorpo di qualche sporgenza ed a tre piani con cinque finestre od aperture per piano. Eleganti sono pure le palazzine, che nelle vicinanze del gran cancello, servono per gli addetti alla portineria e per il picchetto di guardia.
11 giardino che circonda su tre lati il palazzo è all'inglese, e, manco a dirsi, è tenuto con cura grandissima, sì da primeggiare per la sua disposizione, per la ricchezza e varietà delle piante e dei fiori, per le statue, le fontane, i chioschi, gli altri abbellimenti, fra i più celebri d'Europa.
L'interno del palazzo, che non è sempre accessibile ai visitatori, ha certamente subito, specie durante il periodo napoleonico — sia per le fastosità del divo d'allora, sia per gli instabili capricci del vice-divo, il viceré Eugenio di Beauharnais — grandi mutamenti; altri e non meno importanti subì in quest'ultimo periodo del Regno d'Italia per volontà del re Umberto, il quale, fin dal tempo ch'era principe ereditario, ebbe sempre speciale predilezione per questa villa, sì da farne la pressoché esclusiva sua residenza nella stagione estiva e dei riposi parlamentari. Tuttavia esistono ancora in molte sale i primitivi arredamenti, le originarie decorazioni.
Fra la fine del secolo scorso ed il principio del presente lavorarono ad abbellire e decorare gli appartamenti della villa Reale in Monza: il Traballesi, che con mano maestra dipinse a chiaroscuro la gran sala delle feste e le lunette di un attiguo grazioso gabinetto, nel quale il Levati condusse alla raffaellesca alcuni ornati in campo d'oro : il Gozzi che dipinse i paesaggi, vaghissimi, nella sala da biglianlo; il San Qnirico, che ornò di squisite decorazioni una sala di conversazione ; li Traballesi ancora, che in altra sala di conversazione, dipinse con bellissimi scorci i fatti delle Grazie e di Mercurio, ed un Gcmhmde nel g«t ricordato gabinetto; l'Albertolli, che diede i disegni e presiedette agli stucchi della gran sala da pranzo; nella famosa rotonda degli Specchi Andrea Appiani, che tenne lo scettro della pittura nel periodo napoleonico, condusse con arte felicissima e con felicissimo sentimento tutta la favola gentile di Amore e Psiche, dalla quale trasse i rami famosi il Berretta, allievo del Bonghi celeberrimo. È senza forse questa, nel rispetto artistico, la cosa pai pregevole che contenga, come decorazione, la villa Reale dì Monza. Superfluo il dire che ì suoi reali ospiti l'abbellirono in ogni tempo di quadri antichi e moderni dei migliori autori; di ricchi tappeti, di arazzi preziosi, di rarità artistiche o storiche d'ogni specie, delle più sontuose suppellettili iu fatto di mobili e di oggetti d'uso.