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l'arte Seconda — Alta Ilalia
Il grandioso parco elio accrebbe celebrità alla villa Reale di Monza fu a questa, annesso sul principio del nostro secolo per ordine di Napoleone. Consiste in un vasto e quasi regolare parallelogramma, stendentesi, a settentrione della villa, e tra questa e le ridenti prima collinette dì Canonica e del Cornetto. Ila una lunghezza di 4 Va chilometri su 1 Va di larghezza nel suo maggior lato. Il territorio costituente il parco, al tempo di Napoleone valutatasi in una superficie di quattordici mila pertiche; ina nei tempi successivi e specie durante quest'ultimo periodo, il pareo di Monza subì rettifiche ed ampliamenti che ne variarono, accrescendola, la superficie, intorno alla quale ci mancano dati esatti.
11 parco di Monza è compreso fra la strada di Monza alla Brianza, per Vedano e ('arate ad occidente, e ad oriente fra la strada da Monza a Lecco per un tratto, e nel tratto supcriore dal Lambro. Questo fiume entra nel parco nella regione detta di Cassinetto, e lo taglia in piccolo segmento, uscendone a tergo dei giardini reali, per dirigersi poi sulla città. Lo attraversano in lungo ed in largo varie strade o viali carrozzabili, lianclieggiati da belle piantagioni; il più frequentato dei quali è quello che congiunge la strada di Carate con quella di Lecco, alla frazione detta La Santa.
11 viale maggiore è quello che attraversai! parco nella sua lunghezza mettendo capo ad una rotonda rialzata da cui si dipartono altri otto viali e che offre una bellissima vista sul parco stesso, sulla lontana villa Reale e sulle vicine colline della Brianza.
Dovendo essenzialmente servire a scopo di caccia, è naturale che una buona parte di questo parco sia messa a boscaglie, a macchie, a gerbilli, onde vi possa esser propizio 1 allevamento dei cervi, dei caprioli, dei daini, delle lepri, dei fagiani e d'ogni altra specie di selvaggina di cui si dilettano le non difficili caccie dei grandi signori, in chiuse riservate. Vi sono anche alcune specie di fagiani rarissimi originari dell'America ed altri della Cina, che perfettamente si acclimatarono ed hanno dato pregevoli razze. Perchè la riproduzione di tutti questi animali generalmente assai fecondi non debba popolare soverchiamente il parco, le caccie reali o degli incaricati a ciò debbono distruggere annualmente da sette ad ottocento lepri, altrettanti fagiani, da venti a trenta cervi, caprioli e daini, ed 111 ninnerò illimitato tutta l'altra selvaggina minore.
Nel pareo di Monza sono inoltre magnificili piantagioni d'alberi da frutta d'ogni qualità; praterie, vigneti, questi nella parte alta detta la collinetta di Vedano. Oltre del Lambro, da cui sono derivati vari canali, lo irriga 1111 bel canale detto Sovico, la cui apertura risale ai primi tempi della Villa, (piando si trattò di creare intorno ad essa un ampio e ricco giardino.
Dànno varietà al parco, e ne rompono di quando in quando la assoluta solitudine, alcune fabbriche, come palazzine e chùlets, di moderna costruzione per uso di caccia, 0 per abitazione del personale di custodia, di manutenzione e di sorveglianza degli animali; oppure imitazioni dall'antico, come la riproduzione delle rovine del castello visconteo, che già si trovavano all'ingresso di Monza a posta Milano, cappelle, archi e rovine, ricordanti lo stile longobardico od il gotico antico.
Bellissima, incantevole località nel parco di Monza in riva al Lambro, è quella detta MirabeWno, dove la moglie di Beauliarnais, la viceregina Amalia di Baviera, passava di preferenza in grande e calma solitudine, fra il verde delle quercie annose ed il cielo, la maggior parte delle sue giornate, allorché la gaudente e 1 umorosa cortigianeria attorniaste il vanesio suo marito dimorava nella villa in Monza.
Il nome di Mirabellino richiama alla memoria il poco discosto palazzo di Mirabelle, antica villeggiatura della famiglia Durini, feudataria della contea di Monza ed eretta sulle rovine di un antico castelletto, comperato due secoli prima dal principe D. Luigi di Leyva: villeggiatura interamente situata nel territorio del parco di Monza.