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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Monza
   divinità allo quali gli antichi coloni romani di Monza sacrificavano erano tutte marziali, Ercole, Marte, Giove, Giunone, Mercurio.
   E da questo periodo, cioè dal tempo d'Augusto, che la terra o valium di Maguneia (notisi la naturale, focile corruzione, nell'attuale ed ancor vivissima parola dialettale Mutisela) comincia ad avere una qualche importanza e ad essere ricordata nella storia; ma ciò non vuol dire che la plaga non fosse da tempi più remoti popolata, ed a provare il fritto, oltre, le tombe preistoriche di cui fu detto più sopra, scoperte dal prof. Castelfranco, si hanno nella plaga monzese, nei nomi delle località, nelle inflessioni vocali, specie di certe parole dialettali, per il paleotnologo, traccio sufficienti per constatare in quei luoghi il passaggio delle antiche popolazioni migratrici, dei Liguri, deiSieani, degli Umbri, degli Ausoni; e più tardi la permanenza di antiche tribù celto-orobiche, delle cui radicali e desinenze ed inflessioni è ancora ili gran parte formata la lingua dialettale — che è poi la lingua veramente viva — di queste popolazioni di Monza e di tutta la plaga, che dal Lambro va all'Adda e dalle colline brianzuole alle prealpi comensi e della Vallassina e della Valsassina.
   Se poi il lettore ha vaghezza di sapere, a titolo di curiosità, quale spiegazione fu data dai favoleggiatori medioevali e dagli scrittori religiosi al nome di Monza, legga fra tutte la narrazione di fra Bernardino Giuseppe Burano, che ebbe nel passato gran credito. 11 buon frate, narrando i fasti della regina Teodolinda e del voto fatto da questa di erigere 1111 tempio in onore di San Giovanni Battista e del sogno che le rivelava di fabbricarlo ove avrebbe vista posarsi una celestiale colomba, e del viaggio compiuto dalla regina per trovare 1111 tal luogo, soggiunge, che giunta Teodolinda ad Olinea, località in riva del limpidissimo Lambro, fra il Ticino e Y Vdda — così detta dalla quantità degli olmi che vi cresceva — fermatasi per riposare e pregare sotto un'ombrosa quercia, ebbe quivi l'apparizione della mistica colomba: < A tal felice veduta — scrive il buon frate
   < — s'accorse la divota serenissima signora essere piacere di sua Divina Maestà, clic in
   < questo sito fabbricasse, tanto pili che la colomba, quasi che avesse lingua umana, con
   < chiara ed intelligibile voce pronunziò questa parola: Modo. La regina che altro non
   < bramava che di sapere la volontà di Dio ancora in questa azione per eseguirla, pen-
   < sando che le fosse imposto di subito mettere mano all'opera, acconsentendo prontis-
   < sima rispose: Etiani. Quindi fu che di queste due parole l'orinatane una sola, da Oluiea
   < 111 Modoetia venne tramutato il nome a Monza nella lingua nostra, ecc. ecc. >.
   Era tanta la credenza nel medioevo in questo fatto, che i dipinti di iroso da Monza della cappella della regina Teodolinda 11011 sono che la completa illustrazione del racconto di fra Bernardino Giuseppe da Burano !
   Piccola colonia di veterani romani e dei loro discendenti durante l'impero, offuscata completamente dalla gloria della vicina Milano — la seconda Roma, come la chiama il poema d'Ausonio — Monza 11011 attira l'attenzione dello storico se 11011 dopo la caduta dell'impero, coll'irruzione dei Barbari e lo stabilirsi delle loro monarchie. Si sa che politica costante di costoro fu quella di abbassare le città che alla tradizione romana erano troppo legate, per elevarne altre che tale tradizione meno sentivano. Così il re gotico Teodorico, che divideva le sue predilezioni fra Pavia e Ravenna, e rifuggiva dal sostare 111 Milano, si fece erigere in Monza un palazzo di campagna che antichi documenti dicono Magnani e che, secondo l'opinione degli storici cittadini, trovavasi < nel circuito
   < di quelle case alle quali fa fronte un'antica e diroccata torre, di 11011 volgare quadra-
   < tura, non lungi dalla chiesa ili San Michele, detta nuche presentemente Cortelunga >. Questa è, nelle vicinanze del Lambro, la località ove, secondo il canonico Frisi, sorgeva il castello vecchio di Monza, derivazione forse del palazzo di Teodorico.
   Ciò è quanto si sa di Monza durante il periodo gotico, uè c'è ila meravigliarsi, poiché è tanta la notte di barbarie da quel momento calata sull'Italia, che di ben maggiori città e d'intere regioni si perdono le traccio, nonché delle piccole località.