Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Milano', Gustavo Strafforello

   

Pagina (531/548)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (531/548)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   520
   l'arto Seconda — Alla Italia
   Nel territorio di Triuggio, assai fertile, v'ò una cava di puddinga, con giacimento parallelo alla sponda del Lambro; tre notevoli opifici per la tessitura del cotone, con una forza motrice a vapore di 140 cavalli ed idraulica di 120, impieganti complessivamente circa 1000 operai; due opifici per la tintura dei filati e tessuti,con 50 operai, ed uno stabilimento bacologico importantissimo.
   Coli, elett. Viinercate — Dioc. Milano — P3 T. nella fraz. Ponte di Albiate, Str. ferr. a Seregno.
   Veduggio con Colzano (1312 ab.). — Questi due paeselli, stati fusi in uno solo, sono anclie i due luoghi principali del Comune, abbastanza frazionato, di Veduggio con Colzano. Si stendono all'estremità della provincia di Alitano confinante con quella di Como, sulla sponda sinistra del Lambro ed all'altezza di circa 300 metri, cosicché Veduggio offre il grazioso spettacolo di un panorama molto svariato e riesce senza dubbio uno dei punti più gai della bellissima Brianza. Monumento di inerito è la chiesa parrocchiale, disegno dell'architetto Ricchini, in istile barocco puro e ricchissima d'ornati: sorse nel 1050, e nel 1890 fu abbellita di ricche dorature ed affreschi, opera di Carlo Farina. L'organo, disegnato dal Moraglia, fu costruito da Luigi Moro di Varese ed attuato nel 1834. Il campanile, tutto in vivo e di stile pure barocco, porta un concerto di cinque campane, ed è il meglio riescito di Brianza (1839).
   Tra le frazioni di Veduggio è da notare quella di Brusco, il cui oratorio, dedicato a San Michele, è opera del 1400 e conserva tuttora un buon affresco rappresentante la Vergine. Si ritiene che questo piccolo promontorio, posto sulla sinistra del Lambro, fosse stato teatro a una scaramuccia forse del Barbarossa in via per Como; e nella ristaurazione di detto oratorio furono trovate molte ossa umane ed armi di quei tempi.
   Il territorio, fertile e ben coltivato, produce in copia cereali e vini. L'industria serica, stante le peripezie sofferte, è andata diminuendo; però vive ancor tanto da ricordare che questo è il paese della trattura della seta.
   Coli, elett. Vimercate — Dioc. Milano — P3 a Briosco, T. aMonticello e Str. ferr. a Inverigo.
   Verano (1922 ab.). — Anticamente capoluogo d'un distretto, Verano è ora una bella borgata sul ciglio della valle in cui corre il Lambro. La strada della Vallassina è unita a Verano mediante un tronco di strada comunale, raccordantesi alla frazione di Paina, ove un tempo era la stazione postale. Il paese ha alcuni begli edifìzi privati ed una notevole chiesa parrocchiale. Numerose ville signorili abbelliscono i suoi dintorni: fra queste è da ricordarsi la villa marchionale già dei Trotti, ora Massarani, ed altra già dei nobili Brambilla, ora Strada, sorta nel luogo e sulle rovine di un antico castello.
   Il territorio di Verano è fra i più fertili della regione: produce vini, gelsi, cereali, foraggi, frutta ed ortaglie. Grande è in luogo l'allevamento dei bachi da seta; l'industria manifatturiera è rappresentata in Verano da un opificio per la tessitura del cotone, con 30 cavalli di forza motrice idraulica ed a vapore, impieganti 170 operai ; da altro per la tessitura della lana, con forza motrice idraulica ed a vapore di circa 50 cavalli e da un piccolo stabilimento per la torcitura della seta, con 3 cavalli di forza motrice a vapore. Una singolarità geologica del territorio circostante a Verano è la diversa profondità in cui si trovano le vene d'acqua sotterranea: differenza talvolta assai rilevante, come ad esempio, a Seregno i pozzi scendono ad una inedia di in. 50, a Verano scendono a più di m. G5, mentre a Robbiano scendono a soli m. 15, a Giussano a circa ni. 20 ed a Paina, paese vicino e più meridionale, si trovano vene d'acqua a poca profondità dal suolo ed i pozzi segnano una media di 19 metri.
   Cenno storico.— Venino ha antica rinomanza nella storia della regione. Munito d'un forte castello fu, nel periodo delle guerre tra Milano e Como, oggetto di fazioni guerresche. Preso dai Milanesi nel 1222 il castello venne smantellato ed in gran parte demolito, onde non avessero più ad annidarvisi, ai danni di Milano, i Comaschi.
   Coli, elett. Desio — Dioc. Milano — P3 ivi, T. e Tr. a Carate Brianza.