Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Milano', Gustavo Strafforello

   

Pagina (541/548)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (541/548)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   /l'JO l'arte Seconda — Alta Italia
   Cani gate (2207 ab.). — Il territorio di questo Comune, formato da varie piccolo, frazioni e cascinali, tiene la parte meridionale del mandamento di Vimercate, fra la Molgora ed il Lambro e confina col mandamento di Gorgonzola nel circondario di Milano. E plaga completamente agricola, coltivata a cereali, gelsi e foraggi, ed unica rappresentanza delle industrie manifatturiere, si intense nei vicini Comuni, e in Cani-gate un opifìcio per la trattura della seta a vapore, con 23 cavalli di forza motrice e 173 operai. Nel paese capoluogo, come nelle piccole frazioni, nulla che assurga dal comune, meritevole di essere notato.
   Coli, elett. Vimercate — Dioc. Milano — P2 ivi, T. e Tr. a Vimercate, Str. ferr. a Monza.
   Cavenago Brianza(1474 ab.). — Si trova il territorio di questo Comune sulla sponda sinistra della Molgora ad oriente preciso da Monza sul limitare delle boscaglie di Castel-lazzo che si stendono lino alla sponda destra dell'Adda. Cavenago, capoluogo del Comune, formato anche (li altre piccole frazioni, è unito a Vimercate ed ai Comuni limitrofi con buone strade, delle quali si trova al punto di intersecazione. È luogo di carattere affatto rurale ed il suo territorio, messo a cereali, a gelsi, a viti, dà abbondanti prodotti. Grande è l'allevamento dei bachi da seta.
   L'industria manifatturiera in Cavenago si limita ad essere rappresentata da un piccole opificio per la tessitura della seta a mano, con 53 operai; da un opifìcio per la tessitura meccanica del lino, con 3 cavalli di forza motrice a vapore e 114 operai, e da una fabbrica per stoffe da mobili con 124 operai. In Cavenago sono alcuni moderni edilizi ed una bella chiesa parrocchiale.
   Cenno storico. — Cavenago è luogo qualche volta ricordato nelle storie del periodo comunale tanto di Milano che di Monza come una delle terre più importanti della Martesana. Era munito da un castello tenuto dai Milanesi, che qui opposero resistenza valida all'invasione dell'imperatore Federigo IL
   Coli, elett, Vimercate — Dioc. Milano — P* T. e Tr. a Vimercate, Str. ferr, ad Areorc.
   Concorezzo (2938 ab.). — Il capoluogo di questo Comune è una cospicua borgata sull'antica strada da Milano per Vimercate, in posizione ridente, per quanto in rasa pianura. Il paese è bello, in gran parte rimodernato ed ha una grandiosa chiesa parrocchiale, eretta nel principio del secolo su disegni del celebre architetto marchese Gagnola. Ville e palazzi moderni rendono coi loro giardini e le alte piantagioni più belli i dintorni di Concorezzo, i cui abitanti tengono in pari onore l'agricoltura — da cui traggono cereali, gelsi, ortaglie — e l'industria manifatturiera. Infatti si trovano m Concorezzo i seguenti opifici: una fornace per laterizi, sistema Hoffmann, con 45 operai; un opificio per la trattura della seta a vapore, con 3 cavalli di forza motrici1 e 85 operai; una filatura di cotone, con 60 cavalli di forza motrice a vapore e 84 operai; una tessitura meccanica del cotone, con 10 cavalli di forza motrice e 46 operai; una fabbrica di nastri di cotone, con 60 cavalli di forza motrice a vapore e 125 operai; tre opifici per la tessitura a mano del lino, con 110 operai; una tessitura per filati; nua fabbrica di serramenta e parqnets, con 10 cavalli di forza motrice e 30 operai; un laboratorio di carpenteria ed altri piccoli opifici pei bisogni locali
   Cenno storico. — Concorezzo è luogo celebre d'antica data. In questo paese, già ricordato nelle cronache del Comune di Milano ed in quelle di Monza, come una delle pievi più importanti della Martesana, allignò, specialmente per opera di Filippo e Stefano dei Gonfalonieri d'Agliate — che quivi avevano grandi possedimenti — una sfitta derivata dai Fatarmi e che si disse la Sfitta dei Credenti di Concorezzo. Contro costoro si scatenarono specialmente le persecuzioni dì Pietro da Verona, grande inquisitore dei Domenicani di Sant'Eustorgio in Milano: che, per colpirli nei loro mezzi di propaganda, ottenne la confisca dei beni in Concorezzo da Filippo Confalonieri posseduti. Donde la vendetta da costoro giurata al grande inquisitore e compiuta, come sì sa, in Barlassina;