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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di .Sondrio
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   del minorale di ferro, questo mandamento ne contiene altri poco studiati clic soltanto se fossero abbondanti potrebbero per le difficoltà dei trasporti essere utilizzati. Altra ricchezza, e che va d'anno m anno sempre più avvantaggiando le condizioni locali del territorio berlinese, sono le sorgenti d'acque minerali, clic copiose si trovano nelle vicinanze di Bormio ed in Yalfurva, e delle quali, a luogo opportuno, più distesamente parleremo.
   Bormio (1S78 ab.). Questo Comune, clic ha rinomanza, antichità e storia degna di una città, si trova a 1235 ni. dal livello del mare, nel centro topografico della così detta conca Bormiese, ove sboccano le valli di Dentro, \ iola, di Fra eie, del Branlio e la più volte celebrata valle Furva. Negli ultimi anni Bormio ha fatto progressi edilizi immensi, e va d'anno in anno, col continuo annientare delle colonie bagnanti e del transito per lo Stelvio, migliorando le sue condizioni materiali e morali, dal principio del secolo XVII, in poi, assai depresse.
   Bormio ha un notevole numero di eccellenti alberghi e di case moderne e rimodernate, clic nell'estate si affittano a famiglie di villeggianti odi bagnanti. Perciò l'aspetto generale del paese è bello, piacevole, pulito, e nella stagione buona assai animato e \ nace. Anche sotto l'aspetto artistico, archeologico ed a ntiquario, Bormio ha cose notevoli che non possono a meno di interessare e trattenere il visitatore. Innanzi tutto, va ricordata la chiesa parrocchiale per il suo bel campanile, terminato da 1111 pinacolo pira* inalale di arditezza sorprendente, con finestroiii ogivali, del miglior momento del gotico-lombardo. L'attuale chiesa parrocchiale e collegiata data dal 1621: fu costrutta sulle rovine dell'antica chiesa, incendiata dalle truppe spagnuolc, che erano venute nella valle in qualità d'amiche-, per difenderla, dicovasi allora, dalle soperchiano dei Gii-gioni. La chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protaso è vasta e di buon disegno. Sotto all'archivolto cangi ungente la chiesa colla casa parrocchiale mostransi due affreschi di mi certo valore artistico per la loro antichità: l'uno, datato dal 139:1, rappresenta il Salvulore sedalo su un arcobaleno e fiancheggiato in simmètrici scomparti da profeti, santi e dalla .Madonna. Non è improbabile che questo lavoro, singolarissimo, si debba a qualche artista veneto, sceso a Formio dall'opposta vallata ed inspiratosi nei ricordi delle pitture e dei mosaici, bisantineggianti, che adornavano ed in parte adornano tuttavia le chiese di Venezia, di Padova, d'Aquileia, di Grado. L'altro affresco è di data più recente, dei 1171), ed è opera di Bartolomeo de Bnris: rappresenta la Deposizione del Signore. Il lavoro è per se stesso lodevole, ma è di gran lunga inferiore a quanto in quell'epoca medesima produce vasi già in Roma, nell'Umbria, iti Toscana, a Venezia ed a Milano, per opera dei grandi iniziatori del rinascimento artistico e loro seguaci. Questo affresco fu ora trasportato nella chiesa di Combo.
   Nella piazza grande, di fianco alla chiesa, esisteva ab antiquo il palazzo della Ragione, sede del Comune; ora non ne rimane che un mezzo torrione con alcune vecchie campane di proprietà comunale, fra cui lo storico campanone, col quale si chiamava a raccolta il consiglio, ed occorrendo anche il popolo della valle, se un pericolo minacciava il patrio borgo,
   Altro monumento della vecchia Bormio è la torre detta degli Alberti, in via dell'Indipendenza. presso all'albergo Clementi, ridotta ora a caserma per le truppe alpine. Questa torre, che certamente doveva essere parte di maggiore editizio, può datare dal secolo XIII, dal momento più fortunoso del periodo comunale. L'Alberti, che raccolse e compilò, in annali, le vicende ili Bormio, sotto la data del 26 luglio 1496, racconta che giunse in Bormio « l'illustrissimo Ludovico Sforza duca di Milano con molti altri nobili
   < di Milano ed alloggiò coll'illustrissima signora Beatrice, sua moglie, in casa di Nicolò
   < degli Alberti nella torre sulla contrada del Dossiglio, ed aveva con esso molte
   < ambascerie >. Sulla fronte della torre è murata una lapide, la cui corrosa iscrizione è oramai indecifrabile.