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Tarli' Seconda — Alta Italia
L'acqua termale di Bormio, raccolta in un bicchiere, appare incolora e limpida e si conserva per mesi senza subire intorbidamento di sorta e senza dare alcun precipitato. E di sapore insipido e molle. Queste acque sgorgano dal calcare dolomitico del monte Braulio, contrafforte dell'Ortler, dominante tutta la superba vallata. Nel punto preciso ove le acque scaturiscono, la dolomite ha l'aspetto dell'ardesia verde. Le sorgenti più importanti vennero designate coi nomi di San Martino (alimentante i Bagni Vecchi), la Fontana deWArciduchessa, lo Zampillo dei Bambini (la più copiosa, alimenta in massima parte lo stabilimento dei Bagni Nuovi), la Pliniana, la Sorgente degli Ostrogoti. Altre sorgenti minori vanno perdute e formano rigagnoli tributari dell'Adda, scorrente a breve distanza dallo stabilimento nel fondo della vallata. La temperatura di queste sorgenti è pressoché uguale per tutte e costante, cioè di 31° R.
0 40° centigradi. Si adoperano per bagni fangosi le acque delle sorgenti dette del-VArciduchessa, il cui limo ha una tinta nerastra mescolata con filamenti bianco-giallastri di zolfo aderenti a corpi organici. Tale fango sviluppa, nell'agitarlo, una notevole quantità d'idrogeno solforato, dovuto alla decomposizione di sali solforici in concorso a corpi organici. Le acque termali di Bormio tengono, per la temperatura,
1 componenti, le virtù terapeutiche, un posto intermedio fra quella di Leuk e quella di Pfàffers. Presentano grande rassomiglianza con quella di Weissemburg nell'Oberland bernese, con una temperatura maggiore di queste e minor dose di gesso.
Lo stabilimento dei Bagni Vecchi, esercito dalla medesima Società dei Bagni Nuovi, -si trova addossato ad una roccia calcare a 1451 metri dal livello del mare, in posizione ben riparata dai venti ed ainenissiina. Può dare alloggio ad oltre 50 persone: ima bella strada carrozzabile unisce, in meno di mezz'ora (li cammino, i due stabilimenti.
Ilpaesaggio circostante alla località delle sorgenti termali e degli stabilimenti deibagni è quanto più si può desiderare di pittoresco ed alpestre. Vi si domina lo sbocco delle tre principali valli del Bonniese: la Valfurva, coll'inipetuoso suo fiume, il Frodolfo; la vai Viola, colle case di Premadio ; il monte delle Scale; la cresta della Reitli ; la cresta piramidale del Presero; la cima di Sobretta; la cima di Piazzi; il corno San Colombano e piii lungi, tutto all'intorno, chiudono l'orizzonte ì massicci dell'Ortler, i monti di Livìgno, su cui torreggia sovrano il Foscagno, dal vertice arrotondato sempre nevoso.
Numerosissime ed interessanti sono le escursioni ed ascensioni che si possono fare in quest'alta plaga alpina; le più frequentate sono: al santuario e villaggio di Oga, posizione stupenda sul dosso che sta di fronte a Bormio; al corno San Colombano (3022 in.), ultimo sperone che divide la vai Viola dalla Valtellina ; alla cima di Gabetta (3050 in.) che chiude a sud-est nel bacino di Bormio, coperta di ricca vegetazione ; il passo della Reitli o passo Pedranzini (2889 in.) ed altre di minore importanza.
Cenno storico. — Le prime notizie che si hanno intorno ai Bagni di Bormio datano da Cassiodoro, il famoso segretario di Teodorico re dei Goti e d'Italia, che nella xxix delle sue famose lettere concede, a nome del re, licenza ad un Vuinogrado, governa-tore di Pavia, di recarsi ai bagni di Bormio a curarvi la podagra, augurandogli di ricuperare la salute coll'uso di quelle acque buone per bibita e per bagno.
I)a queste acque, secondo il Cantù, sarebbe venuto il nome di Bormio, poiché la parola warm-see (lago caldo) è dai vicini valligiani del Tirolo pronunziata, alquanto gutturalmente, Borms.
Notizie intorno alle acque di Bormio, nel medioevo, se ne hanno negli statuti bor-miesi del secolo XII ed in altri documenti. Il primo che si conosca, a trattarne con pretesa scientifica, fu, nel 1540, il Mattioli e dopo di lui parecchi altri in quel secolo medesimo. Nel secolo XVII furono illustrate dal Pallavicino: uel .secolo passato le studiarono e descrissero: l'abate Quadrio, il Desi moni nel nostro secolo: il Monti, Cantù, Balardini, De Picchi, il celebre l'heobald, il Willemann, il De Planta-Reichenau, lo Stopparli e con questi una numerosa schiera d'idrologi, geologi e . scienziati in genere,