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Parte Seconda — Alta Italia
ferro sospesa nell'acqua le comunica un sapore acidulo-astringente, metallico e ferruginoso, nel quale stanno appunto le qualità terapeutiche riconosciute in quest'acqua. Per tale qualità l'acqua di Santa Caterina non solo può gareggiare, ma supera quelle di Peio, di Recoaro, di San Maurizio, Rabbi e Tartavalle, e comincia ad essere esportata in considerevole quantità anche all'estero. Quest'acqua ha efficacia speciale sulle affezioni cardiaco-vascolari, gastro-enteriche, fegato, utero ed altre affezioni consimili.
L'analisi dell'acqua di Santa Caterina eseguita dal prof. Pavesi dell'Università di Pavia, diede i seguenti risultati:
Componenti minerali per un litro d'acqua.
Calce ..........gr. 0.3007
Magnesia .,.,.....» 0.0536
Ferro ossidulato . .....» 0.0544
Manganese .........» 0.0032
Allumina.........» 0.0305
Soda ..........» 0.0050
Potassa..........» 0.0160
Litina.............
Rubidio .... ....
Acido silicico ...,.,. gr. » solforico. ,......»
Cloro > i ......... »
Acido carbonico ... . ...»
Totale gr. 0.0568.
traccia »
0.0293 0.0944 0.0017 1.4160
La frazione di Santa Caterina nel Comune di Yalfurva, oltre essere una stazione di acque importante, è oggidì una stazione alpina di primo ordine, e molto opportunamente la sezione valtellinese del Club Alpino Italiano vi ha impiantato, annesso allo stabilimento, un ufficio di indicazioni e di guide. Le escursioni più importanti che si possono fare da Santa Caterina sono quelle della valle e ghiacciaio del Forno — pittorescamente descritta dallo Stoppami — per la quale si passa per salire il monte Yioz (3639 m.) ed il Palon della Mare (3707 ni.), e l'escursione della vai Cavia, che si presta all'ascensione del Tresero (3602 in.) e del monte Cavia (3223 m.), discendendo per il passo omonimo in Valcamonica.
L'ascensione classica che si può fare da Santa Caterina e quella del gran Zebrù (Kònigsspitze delle carte austriache), la più bella e celebrata fra le cime del gruppo deb l'Ortler, toccante l'altezza di in. 3860. Fu salita la prima volta il 24 agosto 1854 da Stefano Steinberger, Vi si sale tanto dalla valle del Zebrù (aprentcsi nella Valfurva, al disotto di Santa Caterina) e per la capanna-rifugio « Milano » del Club Alpino (2877 m.) che dalla valle e baite di Forno (2150 m.) e dalla valle di Cedech. Lalla cima del Zebrù l'orizzonte, completamente sgombro da ogni parte, offre il più grande spettacolo di vette, di valli, di piani, che si possa mai immaginare.
La Valfurva è regione eminentemente boscosa. Pini ed abeti vi crescono in vaste foreste, ad altezze prodigiose e con vita secolare. Vi sono molti, estesi e verdeggianti pascoli, popolati da baite e malghe. L'allevamento del bestiame ha preso, in questa pittoresca vallata, notevole sviluppo. Altri prodotti del luogo sono le patate e la segala. Il legname da costruzioni e da ardere viene esportato in grande quantità dalla Valfurva e forma una delle sue principali fonti di attività economica.
Coli, elott. Tirano — Dioc. Conio — P3 e T. nella fraz. S. Caterina, Str. ferr. a Sondrio.
La -palle del Braulio ed il Passo dello Stelvio.
Sarebbero incompleti questi cenili descrittivi del mandamento di Bormio, ove non avessimo a spendere qualche parola intorno al maggior monumento della civile attività umana clic si riscontra in cotesto estremo lembo di terra italiana: intendiamo dire il tronco della strada nazionale dello Stelvio, da Bormio al valico famoso, per la valle del Braulio. « Non v'ha, scriveva il Liebeskind, in tutta la cerchia delle Alpi, alcun passaggio che possa rivaleggiare, e per magnificenza, e per pittoresche bellezze con quello dello Stelvio >. Come abbiamo più volte detto, il merito grandissimo di avere studiata, creata anzi, questa strada meravigliosa, è dell'ing. Carlo Donegani ;