¦126 Parte Seconda — Alta Italia
sarebbe senza interesse per l'archeologia e la storia locale se qualche volenteroso tentasse nei luoghi circostanti a quelli ove si fecero le prime scoperte, or è un secolo, qualche nuovo e più accurato assaggio nel terreno.
Il territorio di Novate-Mezzola è abbastanza fertile. Yi si coltivano viti, gelsi e cereali nella vallata del Mera; nella parte alta ed in vai Coderà sono castagneti,belle foreste d'alto fusto e pascoli eccellenti.
Nelle vicinanze di Novate-Mezzola sono le cave di San Fedelino, che danno un bel granito del quale si fanno lastroni per corsie di strade, colonne, sopporti ed altri accessori architettonici. Generalmente questo granito vien portato a Conio ed a Milano luoghi del maggior consumo, per barche, ed a Verona, Firenze, Bergamo per ferrovia.
In vai Coderà si lavora il legname in antenne e tavole da costruzione, e vi si fabbrica molto carbone che imbarcato prende quasi tutto la via di Milano.
Coli, elett Sondrio — Dioc. Como — P3, T. e Str. ferr.
Piuro (2061 ab.). —¦ È questo il primo Comune che si trova nella valle Bregaglia o l'regallia, partendo da Cliiavenna, e si trova a metà della strada tra Chiavenna e la dogana confinale di Castasegna. 11 Comune di Piuro è formato da sei frazioni, delle quali la maggiore, ora sede del Comune, è I'rosto, sulla sponda sinistra del Mera. La chiesa parrocchiale di Prosto ha un rimarchevole campanile ed un camposanto ricco d'iscrizioni, ma deplorevolmente nel centro dell'abitato. Celebri per la loro freschezza e profondità sonoi erotti (grotte) di I'rosto, ove anche quei di Chiavenna depositano il vino e la birra. Al disopra di Prosto, circa venti minuti di strada, in mezzo ad un castagneto, si mostrano numerosi pozzi glaciali, o Marmitte dei Giganti. Sono ventiquattro e di varia grandezza e profondità, assai interessanti per la loro ubicazione allo studio dei geologi. Del resto tutta la parete della montagna sovrastante a Prosto mostra, ne' mammelloni arrotondati e nelle erosioni di certe rocce, il lavoro di sfregamento prodotto dal movimento di discesa prima, di ritirata poscia di un antichissimo ghiacciaio. Un bel sentiero, senza passare per la strada nazionale della Maloja, in pochi minuti conduce da Chiavenna alle Marmitte dei Giganti sopra Prosto. La locale Società di abbellimento ne cura la manutenzione, e nei punti migliori vi ha collocato, per comodo dei visitatori, sedili ed indicazioni.
Il villaggio di Piuro, alquanto al disopra di Prosto, formato oggi da un limitato numero di case, ricorda la maggior catastrofe che a memoria storica sia avvenuta in questa parte delle Alpi. Piuro nel secolo XVII era già un borgo antico, ricco per commercio ed industriosa popolazione, contendente a Chiavenna il primato nella vallata. Contava oltre 3000 abitanti ed era dotato di sontuosi edifizi, belle chiese, piazze, fontane ed amene ville nei dintorni.
Improvvisamente, nella notte del 25 agosto 161S, rovinò una parte del retrostante monte Piuro o Conte che si voglia dire. Nella frana immensa, spaventevole, lasciante un detrito in taluni luoghi alto più di 60 metri, restò completamente sotterrato il borgo di Piuro. Perirono in quel disastro immenso oltre 1200 persone; il danno materiale fu valutato in più di due milioni. 1 tentativi di disseppellimento più volte fatti, stante l'altezza e la compattezza delle macerie, non hanno dato che meschinissimi risultati. Nella chiesa di Prosto si conservano alcuni oggetti di mobilio, un brano di pianeta, un calice d'argento ed altri piccoli oggetti rinvenuti negli scavi fatti. Nel 1865 fu estratta, dopo 217 anni dacché era sepolta, la maggiore campana, che ora suona sulla torre di Prosto. Sull'orlo del bosco, da cui precipitò la frana, venne eretta una cappella commemorativa coll'iscrizione : Cerio tonante — Unente Ilonte — l'iurium deeessit.
Intorno al disastro di Piuro, scrisse nel 1642 un Benedetto Parravicino Vtdtureno, ed alle fonti di costui e dalle narrazioni orali dei conterrazzani attinsero materia per le loro narrazioni il Lavezzari, il Quadrio ed altri storiografi valtellinesi.