Canton Ticino e Valli dei Grigioni
della Madonna d'Ongero e di Santa Maria del Torello, fondata nel 120-1- da Guglielmo della Torre, vescovo di Como, che vi fu sepolto.
A tergo di Lugano, formate dal versante meridionale del monte Ceneri, dell'Albo-gasio e del Segor, si aprono alcune belle, pittoresche vallate, nelle quali, insieme all'aprica natura dei luoghi, regna una grande semplicità di costumi nella vita e nel carattere delle popolazioni. Sono le valli di Jsono e d'Agno, aprentisi sotto il monte Ceneri; le valli Capriasca e Colla, tra i monti Albogasio, Segor o Garzirola ed i monti che contornano a nord la Valsolda in territorio italiano.
Nella valle Capriasca specialmente si accumulano le bellezze naturali dell'agro montano luganese. È all'imbocco di questa valle, poco lungi da Lugano, su un colle isolato, attorniato da belle boscaglie, che sorge il palazzo o castello di Trevano, detto in luogo del Husso, già proprietà d'un ricchissimo russo, il barone Perwies ed ora dei suoi eredi. Quivi per molti anni, con un lusso sibaritico, uno splendore mai più visto, il ricco boiardo diede feste e conviti straordinari, accumulò capolavori d'arte di ogni genere e paese; e quivi ancora si ammira lo Spartaco di Vincenzo Vela, la famosa statua colla quale il grande scultore ticinese, rompendola colle viete e rigide tradizioni accademiche, suscitò tanto rumore e diresse il suo genio a più alti voli. Graziosi paesi di questa valle sono : Canobhio (389 in.), con una piccola chiesa parrocchiale ed 11 n cimitero in posizione assai pittoresca ; Lngaggia, da cui si ha una bellavista sulla vai Colla fino alla vetta del (Jarzirola (2111 ni.), quasi sempre nevosa come quella del non lontano Canioghò (222G in.): al di là di questo monte, è noto, si apre la valle Cavargna in territorio italiano e sboccante nella vallata di Porlezza; Cogiallo, Campestre, Roveredo, Lopagno, pìccoli villaggi sparsi da una parte e dall'altra della valle, sul tiauco della montagna.
Capoluogo della vallata è Tesserete (523 in.), bel paese, la cui chiesa parrocchiale ha giurisdizione su tutti i circostanti paeselli e costituisce la pieve Capriasca, ed è di notevole antichità e di buona architettura. Sebbene in altri tempi il Luganese dipendesse per lo spirituale dalla Curia vescovile di Como, la pieve di Capriasca fu sempre soggetta all'Arcivescovado di .Milano: e pure ora che il Ticino ha un'amministrazione apostolica a sé, nella pieve di Capriasca è seguito il rito ambrosiano proprio della Chiesa milanese. Di Tesserete fu nativo Luigi Canonica, architetto di grandissimo merito, che ebbe fama e voga nel periodo fortunoso del Regno Italico e del cui valore parlano in Milano e fuori monumenti di straordinaria importanza.
A Ponte Capriasca, non lungi da Tesserete, villaggio modestissimo, attorniato da alte montagne, si conserva, nella piccola e modesta chiesa, un dipinto considerato fra le migliori riproduzioni murali della sublime composizione leonardesca, il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie. Questo dipinto della chiesa di Ponte Capriasca è della prima metà del secolo XVI, riproduce con meravigliosa fedeltà ed espressione le figure del capolavoro di Leonardo : e solo l'artista rimasto ignoto (ma certo di non comune valore) si è permesso qualche variante nel colore degli abiti dei convitati e nel paesaggio che si vede dalle due finestre della sala. Il Ralin loda moltissimo quest'opera, della quale è proprio a deplorarsi si sia perduto, nell'oblìo dei secoli, il nome dell'autore.
A Yezia, o Vescia come pure s'usa scrivere il nome dì questo grazioso paesello, è notevole la villa Morosini, nella cui cappella gentilizia sono sepolti Emilio Morosini ed Enrico Dandolo, eroicamente caduti nella difesa della Repubblica Romana del 1849 ed ove si conserva il cuore di Kosziusko, il generoso eroe della libertà polacca, che abitando gli ultimi anni della sua vita a Soleure fu ospite di Saverio Zeltner, padre della contessa Morosini, alla quale egli legò il proprio cuore.
Di quanti ricordi di eroi della libertà, di esuli, di martiri predestinati sull'altare delle libertà italiana, russa, ungherese, polacca, sono pieni questi monti, queste valli, sacre alla libertà dei popoli, del territorio elvetico I