Canton Ticino e Valli
4 fi 7
tratto della via un tunnel in curva, scavato nel vivo della roccia: sboccando dal quale, dopo un percorso di circa :ì chilometri dalla stazione di Capolago, si arriva a quell'oasi singolarmente verdeggiante ch'è la fermata di San Nicolao, fra maestose boscaglie di castagni. Dalla stazione, in brev'ora, per un sentiero fra i boschi, si può giungere alla cappella-eremitaggio di San Nicolao: mèta di pellegrinaggi religiosi in certe ricorrenze dell'anno. Nelle vicinanze di San Nicolao si veggono gli avanzi di uno di quei torrioni, dai quali, nel medioevo, le vedette segnalavano, con bandiere nel giorno e con fuochi nella notte, ravvicinarsi di truppe nemiche. Il torrione di San Nicolao è in perfetta rispondenza con quello del Baradello sopra Como, che si vede spiccare nero e colla sua linea diritta sull'orizzonte opalino della pianura lombarda.
Oltre San Nicolao la via, serpeggiando fra boschi di castagni, attraversando forre profonde, offrendo al viaggiatore sempre nuovi ed inaspettati colpi di vista, dopo aver attraversato un altro breve tunnel giunge alla stazione di Bellavista: non lungi sonvi dei grandiosi alberghi clic sfruttano le bellezze naturali e panoramiche del Generoso. Di fronte alla stazione, in un'insellatura della montagna, si trova il Belvedere che a buon diritto ha dato il nome alla stazione, presentante da un burrone di rocce tagliate quasi a picco sopra .Melano, un sorprendente panorama del lago di Lugano e territorio circostante: panorama ch'è come mi arant-goùt ili quello che si gode dalla vetta, )00 metri più in alto. Sopra Bellavista la linea, con una pendenza massima, continua ad inerpicarsi in una regione che va sempre più spopolandosi di alberi d'alto fusto e diventando or rocciosa, or verdeggiante ed arrotondata da pascoli estesi. Già, in distanza, si vedono spuntare le fabbriche dei ricchi alberghi della vetta, l'orizzonte si allarga sempre più davanti al viaggiatore, la cui faccia è frattanto accarezzata dalla fresca brezza montanina. Si attraversano tre brevi gallerie, iu terreni franosi e profonde insenature, finché in pochi minuti, affrontando l'ultimo tratto con una pendenza che sembra vertiginosa si arriva alla stazione di testa. La linea del monte Generoso ha uno sviluppo complessivo di 9 chilometri e la stazione di testa si alza a 13GS metri sopra il livello del lago di Lugano, ove havvi la stazione di partenza. Le rotaie e le macchine sono a sistema Abt, a crémaillère, consistente nell' impiegare per le pendenze ordinarie la dentatura semplice, mentre che per le più forti è applicata la dentatura doppia. B tragitto, tanto in ascesa che in discesa, si effettua in un'ora e dieci minuti. Il materiale d'armamento e di trazione tu fornito dalle otficine meccaniche di Zurigo e di Win-terthur. La maggiore difficoltà fu ili provvedere le macchine della quantità d'acqua necessaria, tanto allo sviluppo dell'enorme quantità di vapore consumato, quanto per gli zampilli di raffreddamento ai complicati ingranaggi. Si dovettero condurre, tanto a San Nicolao che a Bellavista, le acque di sorgenti da quei luoghi assai discosti. La ferrovia fu costrutta per iniziativa di una società di azionisti, che dovette poi mettersi in liquidazione. Ora è esercita, con buon esito, dalla Società ferroviaria del Gottardo.
Dal punto a cui fa testa la ferrovia, ove sorgono alberghi e ristoranti, si giunge alla vetta iu meno di un quarto d'ora per una strada comodissima e benissimo tenuta. Gli alberghi e la stazione finale della ferrovia si trovano entro la linea di confine del territorio svizzero. La vetta è interamente in territorio italiano, ma nell'insenatura che dall'Hótel-Generoso-Kuhn mette alla strada del cocuzzolo, si vede ancora, niezz'in-terrata, una pietra confinale, messa sul principio del secolo, portante da una parte la scritta: Repubblica italiana e dall'altra: Repubblica Svizzera.
11 panorama che si gode dalla vetta del Generoso, e pel quale principalmente fu creata la ferrovia a dentiera, è senza dubbio dei più vasti e completi che si possano immaginare, e rivaleggia con quelli che si hanno dalle vette più celebrate delle Alpi centrali. Isolato per la grande plaga lasciata libera dagli avvallamenti del Lario e del Ceresio, il Generoso ha nella sua vetta un vero osservatorio dal quale si può dominare l'orizzonte ai quattro punti cardinali, senza — si può dire — soluzione di continuità.