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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Como e Sondrio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 516

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   46.4
   Appendice
   dell'Aibigna, ove questo rivo scendente dal ghiacciaio del Forno, si precipita per una ampia gola, spumeggiante e rumoroso, nella Mera.
   Da Casaccia, la strada postale, per una infinita serie di risvolti o tournìquets affronta il massiccio del colle di Maloja, attraversando or dirupi spaventosi, or fìtte boscaglie di pini, per una regione austeramente solitaria. Si raggiunge il colle della Maloja a 1817 in. dal livello del mare, e poco lungi da questo, presso la cima del colle, havvi il grandioso albergo Kursaal, di fama ormai mondiale circondato da cltùlel» villini, ed altri alberghi ed edilizi minori — presi d'assalto nella stagione estiva da una folla sempre varia e sempre inutantesi ili gaudenti internazionali. L'altipiano engadinese, che si apre al di là del giogo della Maloja, in ondulato declivio verso oriente, coi laghetti di Sils, di Silvaplana, di St. Moritz ed altri minori, dominato all'intorno dalle auguste cime del Disgrazia, del Bernina, del Julier, del Septimer, e di tutto quel nodo centrale delle Alpi Lotiche, è fra i paesaggi alpestri d'incomparabile bellezza, tale da giustificare la rinomanza che lo circonda, e che da ogni parte del mondo, tutti gli anni vi attira una numerosa colonia di visitatori e di escursionisti. Poche regioni alpine ponno sotto ogni rapporto gareggiare coll'altipiano engadinese, nessuna può superarlo. Il displuvio dell'altipiano engadinese, volto ad oriente dà principio alla superba valle dellTun, appartenente al bacino idrografico del Danubio.
   3. Valle di Poschiavo. — Interessante sotto ogni aspetto, sia orografico che idrografico è la valle di Poschiavo o Poschiavina, com'è anche detta in luogo: terra fra le vallate di versante italiano appartenente al Cantone dei Grigioni, nella Confederazione svizzera. La valle di Poschiavo è contornata ila ogni parte, meno che al suo sbocco meridionale, da alte montagne. A nord, termina, col giogo del Bernina, seguente il displuvio tra il bacino dell'Ina (a nord) ed il bacillo dell'Adda (a sud). Ad est, chiudono la valle di Poschiavo, separandola dalle valli di Livigno, di Viola, della Valtellina propriamente detta, il monte Prova (3108 m.), la Forcola di livigno (2328 in,), il Corno ili Campo (3302 m.), il Dosdè (3232 in.), la vetta Sperella (3070 in.), il pizzo Sassalbo (2855 ni.), la cima Gande Rosse (2824 in.) e il monte Masuccio (2816 ni.). Ad occidente dividono la valle di Poschiavo dalle valli Malenco e. Fontana, il gruppo colossale del Bernina colle sue diramazioni del pizzo Verona (3462 m.), del pizzo Scalino (3324 in.) e del monto Combolo (2902 in.).
   La valle di Poschiavo è percorsa nella sua lunghezza dalla strada postale del Bernina, costrutta a spese del Canton Grigioni nel 18(53, e che è una delle più belle ed ardite strade alpine che si conoscano. La strada del Bernina si parte da Samaden in Engadina, a 1728 m. sul mare e tocca il vaghissimo villaggio di Pontresina (1803 m.), che può dirsi il vero punto di partenza delle diligenze svizzere facenti il servizio tra l'Engadina e Tirano in Valtellina. In due ore da Pontresina la strada postale raggiunge il villaggio di Bernina (2049 m.) costituito in gran parte da belle casette in legno e da laite per l'alpeggio: non privo però di un comodo albergo per coloro che affrontano pedestri il valico. Da Bernina, per la valle, del Fain ed il passo della Stretta (2415 m.), si può discendere in vai di Livigno e di là passare a Bormio. È però una gita ancor assai faticosa, che richiede buon allenamento e 12 ore di tempo.
   Dal villaggio di Bernina, in meno di un'ora e mezzo la strada porta al collo o giogo del Bernina (2334 m.) dopo aver rasentato due laghetti, alimentati dai colatoi ilei vicini ghiacciai, ricchi di trote e (l'altra pescagione fina, l'uno detto il lago Nero (2220 m.), che si scarica nel bacino dell'Inn, l'altro detto il lago Bianco (2230 rei.), separato dal mino da una stretta diga morenica, e che manda le sue acque all'Adda. Quivi cominciano idrograficamente il versante italiano e la valle di Poschiavo. Da questa località si stacca l'antica strada mulattiera, attraversante il giogo, che per il villaggio di Cavaglia (1701 ta.) in rapida discesa conduce al capoluogo della valle, a Poschiavo. i pedoni che profittano di questo sentiero, assai pittoresco, dominato dal bellissimo