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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Seconda — Alta llalia
   Pavia c di Piacenza; art est, colla provincia di Piacenza; a sud, coi mandamenti di Soriasco e di Montalto Pavese; ad ovest, col mandamento di Proni.
   La conformazione topografica del mandamento di Stradella è varia: parte in bella pianura, che si stende tra la via Emilia ed il Po ; parte in collina, che si estende nei dintorni di Stradella e di Montù Beccaria con forte risalto. Caratteristico specialmente in questo territorio è quello sprone di collina alle falde del quale sta la città di Stradella, e che spingendosi direttamente per la bassa pianura verso il Po forma quella stretta che dai topografi è conosciuta col nome di Gola di Stradella. Tale sprone di collina trova il suo punto massimo nella coSidetÉaBocca di Mmtalino o di Stradella, a circa 300 metri dal livello del mare.
   Oltre che dal Po, che tortuosamente ne segue il limite a nord, il mandamento è bagnato dalla Versa, torrente talvolta — durante le pioggie autunnali e primaverili — assai impetuoso, scendente da Pian di Versa tra Canevino e Volpara in mandamento di Soriasco, e che, dopo essere passato a ponente di Montù Beccaria e a levante di Stradella si getta in Po presso Port'Albera. Anche il piccolo torrente Bardonezza, che scende dalla valletta dei Tristi per gettarsi in Po presso Parpanese, è corso d'acqua tutto proprio di questo mandamento, il quale, specialmente nella parte piana, nei Comuni di Arena Po e di Port'Albera, è solcato ed irrigato da copiosi canali d'acqua.
   La via Emilia, che entra in questo inandamento dal Piacentino alquanto al disotto di Bosnasco, è l'arteria maggiore della viabilità nel mandamento ed attraversa nella sua maggiore lunghezza la città capoluogo di Stradella. Alla via Emilia o Nomerà, che cosi è anche detta in luogo, si allacciano tutte le altre strade colleganti fra di loro i varii Comuni, tra le quali ci piace ricordare le comunali di Arena Po, di Bosnasco, di Montù Beccaria ed il bellissimo stradone da Port'Albera a Stradella.
   L'agricoltura ha 111 questo territorio fertilissimo e fortunato il massimo sviluppo e tutta la cura della operosa popolazione. La coltivazione della vite fatta intensamente in tutta la regione collinosa è base della ricchezza non comune di questa regione: anche in pianura, fin dove è possibile, la vite è coltivata in filari, lunghi e bene allineati, pei campi ma i vini della pianura non possono certo per squisitezza di gusto gareggiare con quelli prodotti dai vigneti delle superbe colline che stanno intorno a Stradella. Tutte le altre coltivazioni proprie alla regione sono praticate con buoni risultati nel mandamento di Stradella, che, come più sotto si vedrà, ha pure una relativa importanza come centro industriale.
   Stradella (8030 ab.). — Questa bella e gentile piccola città, che sta a capo dell'omonimo mandamento, sorge alle falde di quella caratteristica collina cli'è detta della Rocca Montalino e che, staccandosi alquanto dalla linea generalmente seguita dalla zona collinosa di questo territorio, si spinge iu avanti, isolata verso il Po.
   Stradella si tiene alquanto elevata dalla pianura scendente al gran fiume, sì che da buona parte di questa se ne vedono le case biancheggianti ed il torrione merlato. La sua altezza dal livello del mare raggiunge i 101 metri, mentre la pianura non è che a 7G metri.
   Stradella è attraversato nella sua maggiore lunghezza dalla via Emilia, che nel tronco dell'abitato prende nome ili Corso Vittorio Emanuele. È questa una bella moderna via fiancheggiata da case signorili, da ricchi palazzi con belle botteghe, eleganti cattò, alberghi e trattorie, quali non si potrebbero domandare migliori in città di maggior conto. Alla via Emilia si innesta da un lato, a nord, il bel viale alberato ad ippocastani che conduce alla Stazione ferroviaria, fiancheggiato da una palle dal grandioso stabilimento della Società Enologica, fondato nel 1873 e dall'altro da eleganti casini, dall'officina elettrica, dal pubblico macello. Il viale della Stazione sbocca sulla vìa Emilia di fronte ad un palazzotto con decorazioni in terracotta nell'antico gusto lombardo abbastanza riuscito ed originale.