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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di V ogliera
   «03
   Il cuore (lolla città è dove la via Emilia, o corso Vittorio Emanuele che voglia dirsi, si allarga a formare la piazza del Mercato, non regolare nè molto ampia, ma tipica e caratteristica, alla quale dà risalto la alta, quadrata e merlata torre — avanzo dell'antica e forte rocca da cui Stradella era difesa — sulla quale, dopo il crollo del campanile della chiesa maggiore, in seguito al terremoto del 1831-, fu installato il concerto delle campane (fig. 105). Su questa piazza ha la sua facciata il Duomo (fig. 106), o, per essere più esatti, la chiesa archipresbiteriale, dedicata a S. Giovanni Battista. E nn edilizio del secolo XVU sorto su altro di maggiore antichità,del quale è rimasta la cripta o confessione. Fu più volte ristaurata, e la facciata è nello stile freddo ed accademico del principio del nostro secolo, con colonne e pilastri d'ordine jonico : il frontone è sormontato danna statua in marmo del Battista. Nell'interno il tempio è vasto, a tre navate, adorno di stucchi e d'ornati del secolo barocco: altra volta i suoi altari orano adorni di buoni quadri del Ciceri, del Bianchi, del Coralli, del Procaccini e di altri artisti del seicento lombardo: ma questi quadri nei rimaneggiamenti del principio del secolo scomparvero per dar posto ad altri più moderni sì, ma non più pregevoli.
   Dalla piazza del Mercato la via Emilia si bipartisce in due rami, di cui uno prende il nome di l'ia Fontana, l'altro di Via Cacour. Nella prima di queste \ie si trovano gli edifizi di maggior importanza della città: ricordiamo il palazzo Ponghi, ove ha sede la Banca popolare; il palazzo Gazzaniga, vasto edilìzio noi quale hanno sede il Municipio, la Scuola tecnica, la Cassa di Risparmio, la R. Pretura. Fu nel salone di questo palazzo che nell'ottobre del 1S75 Agostino Depretis bandì il programma politico, che per antonomasia fu detto < di Stradella >, sulle basi del quale si plasmò
   0 finse di plasmarsi la politica italiana per circa quindici anni, dalla non meno famosa rivoluzione parlamentare del 18 marzo 1876. Una lapide in marmo a lettere d'oro fu collocata dai cittadini di Stradella devoti alla memoria del loro concittadino, a ricordare il fatto, che certo ebbe non poca influenza sulle ultime fasi della vita politica in Italia. Nello stesso palazzo mostrasi pure un bellissimo busto in bronzo di Giuseppe Garibaldi.
   Sulla piazza del Mercato fu, nell'autunno del 189i, inaugurato il monumento che
   1 cittadini di Stradella, dalla prima legislatura del Parlamento Subalpino fino alla sua morte nel 1SS7, costantemente fedeli nelle elezioni, ad Agostino Depretis vollero eretto a maggior glorificazione di quest'uomo politico, l'opera del quale sarà giudicata dalla storia, e sulla memoria del quale il contìnuo succedersi degli avvenimenti ed il
   Fig. 105.
   Stradella: Torre con campanile in piazza del Mercato (da fotografia Cicala).