Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Pavia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (305/313)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (305/313)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di V ogliera
   «03
   TI territorio di Montescano, fertilissimo, è coltivato intensamente a vite, i cui prodotti sono assai apprezzati in commercio come vini di Stradella. Vi si coltivano limitatamente i cereali, i gelsi, gli alberi da frutta, legumi ed ortaglie. I/allevamento del bestiame da cortile è altra industria proficua del luogo, alla cui ricchezza contribuisce anche l'allevamento dei bachi da seta, praticato in ogni fattoria e cascinale.
   Cenno dorico. — Montescano appartenne sempre all'estesissima squadra feudale di Broni, per cui segui, nel medioevo e nell'evo moderno, le sorti di quell'importante signoria passando da signori in signori, da feudatari in feudatari.
   Coli, elett. Stradella — Dioc. Tortona — P e T. a Montò Beccaria, Str. ferr. a Stradella.
   Montù Beccaria (4030 ab.). — Questo Comune fu per lunghi anni capoluogo ili giudicatura e poscia di pretura di un mandamento che comprendeva, oltre Montù Beccaria, i Comuni di Montescano, Castana, San Damiano, Zenevredo, Bosnasco, e venne soppresso per effetto della legge 30 marzo 1890 ed aggregato, per quanto riguarda la giurisdizione giudiziari;!, al mandamento di Stradella. — Montù Beccaria, capoluogo del Comune, è un bel paesotto, presso alla vetta d'un colle, a 281 metri dal livello del mare, da cui si gode un magnifico panorama sulla sottostante vallata della Versa, sulle colline di Stradella e nella pianura fino al Po ed oltre. \i sono in Montù Beccaria notevoli edilizi, palazzotti signorili ed una vasto e ncca chiesa parrocchiale, prima appartenente alla diocesi di Piacenza, nonché gli avanzi dell'antico castello dei Beccaria. Nò mancano ni questo attivo e operoso borgo, che ha una popolazione di 2500 anime, buone scuole, istituti, 1 Ospedale, la Congregazione di carità, con redditi proprii, ed altre istituzioni di pubblica beneficenza. Il Comune è assai frazionato; ma le frazioni constano di gruppi di cascinali e di ville sparse per la collina, agglomerati rurali senza importanza di sorta.
   Nel territorio di Montù Beccaria si coltiva intensamente la \ite ed i vini che se ne traggono, eccellenti, formano uno dei maggiori coefficienti dell'accreditata e copiosa produzione dei % ini dell \gro StmlelliiiQ. Vi si coltivano inoltre, sebbene in proporzioni limitate, i cereali e più largamente i gelsi, gli alberi da frutta, le ortaglie e carciofi prelibati. Importante è in luogo la produzione dei bozzoli; vi si alleva pure molto bestiame da coitile, pollame e suini.
   Cenno storico. — Montù Beccaria è altro dei luoghi che anticamente popolarono l'importante regione dei colli compresa nell'Agro vogherese. Infatti figura nei privilegi concessi a Pavia dall'imperatore Federico Barbarossa e dai suoi successori, e di esso trovansi memorie durante il periodo comunale e feudale, sempre turbato da quelle lotti civili che tanto straziarono questi luoghi. E costante opinione degli storici che il vetusto Jfons Acutus corrisponda all'attuale Montù Beccaria, come accennano non pochi documenti, ov'è detto Mòna Acutus Beceuriarum o de Beccaria.ìse 11164 passò a far parte del distretto di Pavia e seguì per qualche tempo le sorti di questa illustre città. Xel XIII secolo Montù Beccaria era balestrato fra le influenze dei Bandi — che vi possedevano molte terre, nel 1298, date dal conte Ubertino Bandi ai suoi nipoti — e elei pur potenti Beccaria che vi possedevano grande autorità ed un forte castello, che appunto nello stesso anno 1298 raccolse vani dei Beccaria e molti loro seguaci fuggiti da Milano, capitanati ila Manfredi no Beccaria, che inseguito da Bonifacio di Monferrato fu liberato dai collegati Milanesi e Piacentini. Senonchè la Cronaca di Panna, pubblicata dal Muratori sotto l'anno 1302, dice che sarebbe stato distrutto il Castrimi Jloutis Acutis districtus Papiae, appunto quello dei Beccaria. Per lungo tempo, sebbene contrastato sempre dalle fazioni nemiche e principalmente dai Visconti, dai Dal Verme e da varii signorotti feudali dei dintorni, conservarono i Beccaria il dominio sul poderoso castello e sull'importante signoria che ne dipendeva. Xel 1402 erane padrone Manfredo.Beccaria della Pieve, e sul principio del secolo XVI