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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Appendice
   allaccinnte fra di loro le Ire comunità del luogo Locca, Enguiso e Lenztimo e dirigenlesi poi per il passo di Gavordinn( 1811 ni.), ridotto in via mulattiera, alle Giudicane. Lenzumo è il luogo di maggiore importanza della valle di Concei ed ha una bella chiesa, eretta nel 1G7G.
   Quasi di fronte a Lonzumo, per andare al passo di Trat, si apre la valletta dei Morti, ove; nel 1 ili), fu data aspra battaglia da Nicolò Piccinino, capitano delle truppe ducali di Milano, al Sanseverino, generale dei Veneziani, i quali occupavano la valle e si tenevano affui7ali in una rocca di cui si vedono tuttavia gli avanzi. La strage fu tale elle la valletta fu d'allora in poi designata col nome di YuHc dei Morii.
   lìallatjlia di Iiezzecfia (21 luglio 18(10). —Tra Ilezzecea, Locca, Enguiso e Letiziano si combatte., durante la campagna del 18G6, dai volontari garibaldini contro gli Austriaci, la più importante battaglia che dopo quella di Custoza abbia avuto quella campagna. Già penetrali coi fortunati combattimenti di Monte Snello, Ponte Caffaro, Condino e Lodrone, agli imbocchi della valle di Ledro e colla presa e lo smantellamento del forte d'Amputo, fattosi largo fi rio a Tiarno, il corpo dei Garibaldini, alla sera del 20 luglio teneva i suoi avamposti sulla strada di Pezzeeca e sui dossi circostanti. Le colonne degli Austriaci, formate in gran parte di Cacciatori del Tirolo, espertissimi nel tiro, si spargevano in parte sopra Enguiso e Lcnzunio in vai di Concei ed in parie sopra Pieve di Ledro e lìezzecca, e da Locca tenevano tutta la cosla formidabile detta del Dosso dei Cervi, da quel paese scendente fino a Hczzecca. Una colonna di Garibaldini la sera stessa aveva tentato di penetrare in vii di Concei, prendendo posizione sui fianchi del monte Caret; ma fu respinta dal nemico ed in parte anche fatta prigioniera.
   Durante la notte vi fu qualche scambio di fucilate agli avamposti ed in tutti era il presentimento della imminente battaglia. Ali indomani mattina gli Austriaci, forti di circa 5000 uomini ed imbaldanziti dal successo favorevole della sera prima al monte Caret, discesero da quelle allure per tre parli diverse: le colonne lli sinistra per la via del Caret; per la valle ilei Trat quelle ilei centro colle artiglierie e per la valle Oscura quelle costituenti l'ala destra. Alle 7 del mattino queste tre colonne, ognuna d'oltre 1700 nomini, èrano presso il piano di Concei ed affrontarono i Garibaldini Il quinto reggimento di questi, comandalo da Chiassi, clic fino dalla sera prima occupava Locca, è il primo a ricevere l'urto del nemico.
   « Gli Austriaci, scrive Alberto Mario, investono impetuoso il battaglione di Locca, il quale resiste con fiero animo; ma in ultimo soprall'atto si addossa a fìezzeeca, ove la zuffa s'appicca ed infierisce lungamente con reggimento. Aspra vicenda ili assalti alla baionetta con alterna for-
   tuna. liiescc fatto al nemico ili all'errare tre cannoni clic fiancheggiano il lato sinistro dei Garibaldini. 11 maggiore Dogiiotti li riprende alla baionetta guidando ni persona una squadra di Garibaldini. Nel massimo fervore del combatlimcnlo, quando già la vittoria pende a favore degli Austriaci, il colonnello Chiassi e ucciso alla testa del reggimento. Non basta a frenare 1 irruente foga degli Austriaci l'aiuto di alcune compagnie dell Haag, ili Nieolcra e di due battaglioni del 0°: l'ezzeeea cade in potestà del nemico, il quale, nei varii casi della hallaglia, fere prigioniero un battaglione del 5°. Invano in quel momento si attesero gli aioli dei 2.00 uomini di ilaiig, clic, scesi ila Monte Xotta per Mezzohigo e Pieve, giusta il divisamente di Garibaldi, dovevano sorprendere i nemici alle spalle, il ritardo di quegli aiuti, causato dall'eccessivo Biarpagliamculo di forze ordinato dal loro condottiero, rendeva sempre più penosa la situazione dei Garibaldini ancor resistenti a Ilezzecea.
   « Sull'ora pomeridiana Garibaldi, sopraggiunte sul campo di battaglia in carrozza, serenissimo, mentre i nostri erari si puntati a Santa Lucia, fatta collocare un'altra batteria, comandò ili fulminare le case di Bczzecca occupate dal nemico, donde questi lira va furiosamente, e frattanto fece approntare il 5° ed il 0° in colonna d'assalto. La batteria smantellò le case, vi uccise una quantità grande di Austriaci, poiché neppure un colpo esplose indarno. A questo punto Garibaldi scatenò le colonne alla baionetta, ed esse, animate dalla presenza del generale, come tigri ferite, balzarono sul remico, clic, pur resistendo con grande valore, dovette fin alinea le ritirarsi scompigliato e rotto, tanto più clic Ilaug pareva rumoreggiasse già alla sua schiena. 1 volontari lo impostarono oltre Locca, I nguiso o Leiiziinio, e un battaglione di Ilaug fu mandato ad occupare Campi al nord di li iva e un altro a campeggiare presso il forte Teodosio ».
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