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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   500
   Appendice
   loriche, in questa di scudi ». È pur tradizione che le navi per un canale ora interrato, ma del quale taluno credette trovare la traccia, congiungente il lago al Po, più direttamente che il Mincio non faccia, salissero dall'Adriatico sino a Riva.
   Nel periodo medioevale tacciono lungamente le storie intorno a Riva. Solo si sa che per donazione di Carlo Magno, in un colle Giudicane, venne aggregata al Comitato di Trento. Nel 1349 con Tcnno, valle di Ledro e Tignale passò in dominio degli Scaligeri, data a pegno da Giovanni III da l'istoja, vescovo e principe di Trento, a Martino lì della Scala per 4000 ducati d'oro. Nel 1405 fu ricuperata dal vescovo Giorgio, ma non andò mollo che venne occupata dalle truppe di Giovanni Galeazzo Visconti duca di Milano. Verso la metà del secolo XV passò in podestà dei Veneziani; ma colla pace di Bruxelles, nel 1510, fu di nuovo aggiudicata al Principato di Trento. Il cardinale Bernardo Glcsio ottenne in perpetuo la restituzione della città e prefettura di Riva dall'imperatore Carlo V. Da allora in poi Riva soggiacque sempre, lino alla secolarizzazione dei principati ecclesiastici, al Principato di Trento e, soppresso questo, segui la sorte del capoluogo della regione, Trento.
   Delle dominazioni passale sopra Riva quella clic lasciovvi vestigio maggiore fu la veneta, della quale si ammira ancora in piazza Betiacense il bel palazzo, forte c massiccio, del Pretorio o Comune, al quale è collegato quello un po' più recente del Capitanato. È una costruzione della seconda metà del secolo XV ed oggidì, insieme al vecchio Torrazzo, costrutto con pietre da taglio antichissime—forse alla base opera romana — è ancora il monumento più ragguardevole della piccola città.
   Un monumento dei tempi di mezzo, abbastanza importante, 6 la Torre rotonda clic insieme ad altri ruderi domina Riva sul fianco nero e dirupato — tutto gole e precipizi — del monte della Rocchetta (1517 m.), sovrastante alla parte occidentale della città. Quella Torre, che non per gli uomini, ma per gli avoltoi sembra sia stata eretta, fu parte di un castello o rocca costrutta dai Rivcsi nel secolo XI ed accresciuta, diccsi, dagli Scaligeri nel XIV. Là si teneva una forte guardia a vedetta pel lago e per l'ampia vallata clic alle spalle di Riva si apre verso Arco da un lato e fra il monte Brionc ed il Baldo dall'altro. Durante la guerra per la successione di Spagna, sul principio del secolo scorso, questa rocca venne smantellata dai Francesi del Vcndónie, in ritirata dal Trentino (1704).
   La piazza Bcnaccnse è il punto tipico, il centro di Riva, che imprime alla piccola città un carattere proprio, indimenticabile in chi l'ha visitata. Essa prospetta il lago, clic sul fondo par chiuso dalle punte delle due sponde intcrsccantcsi. Dai suoi porticati bassi, a larghe arcate, si domina tutto il movimento del piccolo porto: l'arrivo e la partenza dei piroscafi, il carico c lo scarico delle barche a vela, che in poche ore portano le merci e le derrate del piano e portano il legname, il „ fieno coi prodotti delle vicine valli a Dcscnzano ed a Peschiera. Il monumento più insigne della piazza Benaccnsc, dopo il palazzo del Comune o Pretorio, è, come si disse, il gran torrione dell'Orologio, costruzione di stile longobardo, rifatto e restaurato nella sua parte supcriore di recente; ma nella sua parte inferiore massiccio e ragguardevole per la venerabile vetustà dei materiali impiegativi e per i frammenti di antichissime scolturc c di lapidi clic vi si veggono incrostati. Le case di piazza Bcnacense hanno tulle apparenza signorile c fra queste va distinta quella nella quale dimorò a varie riprese Andrea Malici. Una lapide, posta dal Comune, ne rammenta il nome.
   In Riva due chiese specialmente attirano l'attenzione del viaggiatore: la chiesa parrocchiale eia chiesa dell'Inviolata, fuori di porta Trento, in capo ad un bel viale di platani frondosi. Nella chiesa
   Fig. H2.
   Riva tli Trento: Foatana nel Giardinetto pubblico.