Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Bergamo e Brescia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (540/553)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (540/553)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   500
   Appendice
   115. — Riva di Trailo (Dintorni): Castello d'Arco.
   innondarono del 1887, ed all'occhio del viaggiatore si presenta improvviso rimbocco slatto e tortuoso d'una valle cli'è quanto vi può essere di più aspro e selvaggio.
   La dolomite grigia e cupa forma da un lato e dall'altro, in scaglioni, in ripiani, iu teria/./i a perpendicolo come se fossero tagliate dalle accette dei ciclopi, le pareti della valle, clic prende in certi punti ui) aspetto sinistro. Nel fondo della valle l'acqua del Sarca, che ai riflessi delle piettc in certi punti, pare d'ini verde di smeraldo, spumeggia e trabalza fra i dirupi d'un letto tormentoso con un continuo scrosciare che attutisce e solloca le voci e gli celli della terra. In questi punti gli elicili della innonda/ione ultima furono terribili, e se ne vedranno le traccio e sentiranno i danni per molli anni avvenire. Le comunità di Ceniga (112 ni.) e di Duo, che si trovano sulla strada postale, alla sinistra del fiume, furono quelle che dal recente disastro risentirono i danni maggiori.
   Subito dopo Dro, dal quale si esce per un bel ponte di pietra sul Sarca ad un solo arco, ardito e slanciato, si entra nella gola famosa delle Marocche clic per la sua singolarità dà il nome alla strada. Quivi si possono ammirare, se l'ammirazione è il sentimento del caso, i risultati d'uno dei