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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Valli del versante lombardo appartenenti all'Impero austro ungarico
   5(J5
   tutta la valle del Sarea fitto al monte Brione presso Riva—la salita al Croz dell'Altissimo (2320111.), passando per laMalga o rifugio alpino di Molveno 11 Croz dell'Altissimo presenta un gruppo di punte assai importante, come la cima Tosa, i Lastori, la Gallina e laMulara, con altezze varianti tra i 3100 ed i 2450 metri, formanti la parte orientale dell'imponente, e nei fasti alpini famosissimo, blocco dolomitico di Brenta.
   Dei paesi del distretto di Vezzano, dopo il capoluogo, il più importante e meritevole, per patte degli studiosi, d'una visita, è certamente quello di Madruzzo o Castel Madruzzo, culla della più illustre fra le famiglie storiche tridentine. « La casa Madruzzo — scrive il Barbacovi — che con ragione può riguardarsi come una delle più insigni famiglie d'Italia, regnò in Trento, cominciando dal cardinale Cristoforo, pel corso non interrotto di 119 anni, ed il governo di quattro vescovi-principi, che si succedettero, fu sempre giusto, moderalo e paterno ed i popoli goderono costantemente, durante questo lungo periodo, uno stato, per quanto lo permetta la condizione delle umane cose, tranquillo e felice ».
   La famiglia Madruzzo è fra le più antiche d'Italia, vantando origini anteriori al secolo X. Di questo castello la famiglia Madruzzo, nelle persone dei fratelli Comporto e Boninsegna, ricevette, nel LIGI, l'investitura da Adalprcto li, vescovo e principe di Trento. Era una piccola terricciuola con una rocca che dominava il passo della montagna. I duefratelli cominciarono a rifabbricare la rocca, che divenne in seguito per altri privilegi acquisiti uno dei più sontuosi ed agguerriti castelli del Trentino. D'allora in poi Castel Madruzzo fu la culla, l'alveare della nobile famiglia e vi nacque fra gli altri il famoso cardinale Cristoforo, detto il Cardinale del Concilio, che net Concilio di Trento ebbe pai te importantissima: ospite di papi e di prelati, amico di scienziati, ili artisti, di letterati, di poeti, fra i quali il celebre Fracastoro, di cui restò famosa l'elegia latina, per la morte di Aliprando Madruzzo, fratello al cardinale Cristoforo, morto nel 1557 in Elma ove trovavasi pel servizio dell imperatore Carlo V. Nella cappella madruzziana annessa alla chiesa parrocchiale del vicino paese di Calavino, e appunto sepolto cotesto Aliprando, inspiratore di versi passati fra generazioni di studiosi come modelli del latino stile elegiaco.
   Alla morte del principe-vescovo Carlo Emanuele, ultimo di Gasa Madruzzo, la proprietà del castello rimasto feudo iella Mensa vescovile di Trento passò, per trattative, alla lorenèse Carlotta di Lerioncourt; da questa alla famiglia del Cari etto da Finale, dalla quale passò poi ad altri proprietari Quale fosse questo antico castello, per tante ragioni rammentato nella storia del Trentino, appena due secoli or sono, è interessante sentirlo, trascrivendo dal cronachista Mariani, un brano curioso del suo libro : Trento coli il sacro Concilio.
   « Castel Madrutio — scrive il suddetto Mariani — è posto sul sentiero del monte che domina « vai di Cavedine. È di fabbrica in isola tendente al quadro : et con essere tutto un corpo si rende «: doppio, Castel vecchio cioè et Castel nuovo. Il vecchio, che lui forma di regolare fortezza, fu edi te lìcato su l'antico da Comparilo o Gomperto Madrutio l'anno 1101.....Il nuovo, che serve anzi di
   « palaggio, fu o aggiunto o rimodernato al tempo del cardinal Cristoforo Madrutio : indi ampliato « et abbellito da gli altri cardinali et principi della famiglia, che in luogo di Castel Non, tennero « questo per loro forte ritirata et delieiosa.
   « Sotto il castello verso ostro sta il villaggio Madrutio, che dipende; et a ponente sta in declivio « un gran pareo piantato d'alberi, che per esser cinto di mura, serve non nien di serraglio per la « caccia. Nel resto il castello ha il suo recinto con balouardi ; è provisto di pozzo et cisterna d'acqua « et ha un inolino da mano. Sì come nell'arsenale stanno vario armature di guerra et alcuni pezzi « di cannone, non essendovi più quel grande detto la Madrutia, al peso di 7500 libre, il lutto di « buon metallo : arma bellissima, et di cui si tien essere un'altra simile in Castel di Milano, lattavi « gittare in tempo che colà fu governatore il cardinal Cristoforo. Ilor quest'arma Madrutia non lui « potuto difendersi, che non sia disfatta, per farne soldo: e se ne son gittate anche per la chiesa di « Borgo due campane; ma queste, cosa notabile, rottesi ben tosto, lian fatto credere non convenirsi « istronienti ili guerra al saero tempio ».
   In questo castello di Madruzzo albergarono molti personaggi illustri e principeschi : fra i quali 1 due figli dell'imperatore Ferdinando I, nel tempo che Giovanni Gaudenzio Madruzzo fu loro aio.
   23G* — S.a PiE«B-Sa, voi. II.