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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   500
   Appendice
   Nei dintorni di Vezzano si mostrano due pozzi glaciali o marmitte elei giganti. Uno di essi e il più notevole, detto dalla gente del paese Buco di Maria la morta, fu scoperto e studiato dal chiaro geologo abate Sloppani nel 1875 e la Società degli Alpinisti Tridentini lo fece a proprie spese sterrare. Nel fondo si rinvennero detriti di roccie cristalline, dell'istessa formazione dei monti dell'alta valle dell'Adige. Questo pozzo è a poca distanza da Vezzano, sul lato sinistro della vallata. Più oltre, non di molto, sullo slesso fianco della montagna si trova un'altra marmitta ed è quella clic i terrazzani chiamano di Pojèli. Fu scoperta nel 187!) dall'ing. Apollonio di Trento e per cura della Socielà Alpinisti Tridentini suddetta, sterrata e resa praticabile ai visitatori. Queste profonde buche, delle quali è sopralutto ammirabile la perfetta rotondità, dovute in origine alle immani cascate d'acqua, continuate per secoli fra i crepacci e gli scoscendimenti dei ghiacciai, sono, durante la bella stagione, meta di frequenti escursioni per chi fa una sosta di qualche giorno a Vezzano.
   Altra escursione, a cui il soggiorno di Vezzano si presta, è quella al lago e paese di Cavedine. Vi si va per l'antica strada mulattiera da Vezzano ad Arco, per Castel Madruzzo e Lasino. Cavedine è posto in una stretta valle tra il Sarca ed il Rondone ; assai pittoresco n'è il lago a ponente del paese, in uua specie di altipiano, sull'orlo del quale, da un'altezza di circa 300 metri si prospettano le Marocche in lutto l'orrore dell'immane loro sfranamento.
   Lasciato Vezzano, la strada postale da Riva a Trento procede in salita piuttosto forte, sul fiacco di montagne di formazione dolomitica, ergentisi alla destra del viandante. Per un trailo abbastanza lungo il paesaggio si presenta melanconico sempre e talvolta cupo lino alla tetraggine. L'occhio si stanca nel grigio scuro e viscido delle montagne spoglie che sono da un lato della strada e sul verde pallido dei pascoli serranti la vallata dall'altra parte. Colesta rattristante monotonia di paesaggio non si dilegua se non quando, girato lo sprone avanzato d'una montagna, la strada percorre una specie di altipiano, mentre l'orizzonte si allarga e di fianco, di fronte, di sopra si aprono delle valli grandi e piccine, fra le quali subito si scorge quella di Terlago, dai ridessi scintillanti del suo laghetto adagiato in una conca di verdura morbida ed ombrosa. Allora da una parte appaiono gli alti casolari di Iìaski.g.v e dall'altra quelli più alti ancora di Vicoi.o; poi in distanza Giaco e Covklo, finché non spuntino al di là del laghetto le bianche case, la chiesa ed il campanile di Tkulago, il punto quasi centrico di questa vallata stendentesi dalle falde del monte Gazza a quelle occidentali del Rondone. Covclo, Ciago, Rasclga, Vigolo e Terlago sono tutti amenissimi paesi, nei quali abbondano palazzi e villeggiature delle famiglie ricche o patrizie di Trento. A Covelo va ammirato il maestosi) palazzo dei Sizzo, famiglia clic diede vescovi e principi a Trento, nel quale si mostra una gran sala colle medesime proprietà acustiche di quella celebre dei Giganti nel palazzo dello del T a Mantova.
   11 paesello di Teiilaco, appiedi del monte Gazza, è fra i più belli della regione: ha case pulite, costrutte alla moderna, talora con gusto ed eleganza. I suoi dintorni nel fondo della valle sono ubertosi: vigneti e gelsi ne formano la maggior coltivazione. Terlago trae il suo nome dalla circostanza singolare di trovarsi fra tre piccoli laghi: due, i minori, gli sono a nord e soprastanti, addentrati nei terrazzi clic si stendono alle falde del monte; il maggiore, e propriamente detto di Terlago, si spiana davanti al paese e nella parte più bassa della vallata. Un fenomeno abbastanza curioso si avvera in questo lago, senza emissario, durante le pioggie prolungate o nei periodi di sgeli improvvisi ed abbondanti, ed è che il livello delle sue aeque si alza rapidamente, talvolta fino ad invadere i campi clic si adagiano lungo le sue sponde e perfino alla cappella di San Pantaleone, posta sopra un poggio vicino. Poi lentamente le acque stesse si ritirano ed il lago ritorna al livello normale, senza che ne appaia lo scaricatore. Questo fenomeno che si ripete di sovente, più d'una volta all'anno, ha originalo fra i montanari una leggenda antichissima, la quale pretendeva clic il lago avesse una uscita sotterranea verso il Sarca, abitata da genti malefici. La cosa, nella prima parte, fn creduta lino a pochi anni sono, perchè se non vera era verosimile. Ma i più recenti assaggi fatti sul terreno alle falde del monte Ghirlo, posto fra il bacino ili Terlago e la vallata dell'Adige, hanno accertato il fatto che le acque del laghetto di Terlago si scaricano per infiltrazione, attraverso le stratificazioni calcaree del monte e vanno a sfogarsi nell'Adige presso Ischia Wolkenstcin.
   11 trailo di strada fra Terlago e Cadine scorre in un paese ridente, dall'orizzonte largo, che si estende a nord fino alle alte cime nevose ed aspre delle Alpi Reticlic.