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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   61G
   l'urte Terza — Italia Centrale
   L'odierno abitato giace sul dorso di uno dei colli che fanno corona al lago di Bolsena, dalle cui sponde dista circa quattro chilometri a ovest. Orizzonte non meno vasto che ameno, sia per la veduta pittoresca del lago e delle sue due vaghe isolette, Hisen-tina e Mariana, sia per l'ampio panorama su molti paesi, sul Piano di Valentano, sino al Tirreno; sulle pianure della vicina Toscana e sul territorio del circondario di Viterbo sino alle montagne di Norcia.
   Recinto di mura, Valentano è divisa in quattro vie spaziose, parallele fra di loro e declinanti tutte ad un centro ove raccolgonsi le acque piovane che scolano poi in 1111 pozzo smaltitoio. Le mura castellane, le case, le chiese e tutti i fabbricati sono di tufo, di peperino 0 di altre materie indurite.
   Primeggiano fra gli edilizi, la porta principale della città, detta ora mrta Magenta, costruita, a spese della popolazione, dal Vignola; la chiesa maggiore collegiata, fatta edificare da Pier Luigi Farnese seniore e restaurare dall'arciprete Azzaloni, cittadino benemerito della sua patria. Vi si ammira 111 una cappella un bel dipinto di Carlo Maratta, e in un'altra è il sepolcro del poeta DairOngaro, morto alla corte (lei Farnesi.
   Sorgeva iu Valentano un'antica rocca ettagona, ampliata ed abbellita da Pier Luigi Farnese, padre di papa Paolo 111, quando passò da Canino a dimorare in Valentano, ove nacquero, come vedremo, varii principi Farnese; essa fu però convertita poi con la torre in monastero di monache Domenicane. A circa due chilometri trovasi ti villaggio detto le Fontane per la scaturigine perenne di alcune fonti, e in cui le donne sono quasi tutte lavandaie. Grano, granturco, vino, castagne, ghiande e bestiame.
   Uomini illustri. — Molti ne vanta Valentano. Da Pier Luigi Farnese e Girolania Orsini, sua moglie, nacquero Alessandro Farnese, cardinale, celebre per la sua munificenza e per le sue costruzioni monumentali; Ottavio, duca di Parma e Piacenza; Orazio, duca ili Castro e Vittoria duchessa di Urbino. Vi ebbero pure i natali Giovanni e Francesco Vitelli, giudici rinomati di quei tempi; Alessandro Mazzinelli, illustre teologo; Antonio Martinetti, eruditissimo in varie scienze; Matteo Scaglioni, filologo assai lodato ; e la Sterniui, in odore di santità per la sua carità e filantropia.
   Coli, elett. Montefiascone — Dioc. Montefiascone — P2 T.
   Farnese (2780 ab.). — Cenni storici. Al dire del Sansovino, il paese trasse il nome da Far no, specie di quercia che abbondava sul luogo, di che Farneto sarebbe stato il nome primitivo da cui sarebbe derivato quello di Farnese esteso alla potente famiglia che lo possedeva. Altri crede invece che il paese pigliasse nome da codesta famiglia che l'aveva in feudo. Checché ne sia, è certo che, nel 1389, Pietro Farnese assediò nel castello i figliuoli di Ranuccio l'arnese, liberati poi da Nicolò Farnese che trovavasi in Ischia e che con chirografo del 7 giugno 1U5S, passò dai Farnese al cardinale Flavio Chigi, nipote del papa, per 275,000 scudi.
   Farnese è una grossa terra, cinta di mura e racchiudente molti e buoni fabbricati con un borgo attiguo. Notevoli la chiesa di San Rocco, costruita nel 1500. e l'altra dei Cappuccini, del 1587. Nella chiesa, restaurata nel 1781, dell'ex-convento dei Minori Osservanti, venerasi uii'hinnagine del Crocefisso, di Francesco da Bussano (1689). Grano e olio e molto bestiame. Industria estesa della lavorazione del sughero (li cui si fa anche esportazione. Due sorgenti d'acqua ferruginosa.
   Coli, elett. Montefiascone — Dioc. Acquapendeute — P2 T.
   Gradoli (1856 ab.). — Cenni storici. Non è ben nota l'origine di Gradoli; ma si sa che dal 1369 111 poi fu tèmpre sottoposto al dominio dei Papi. Paolo 111 (Farnese) che vi si recava a villeggiare nell'estate, lo aggregò al ducato di Castro.
   Sorge, il paese su una costa a ovest e presso il lago di Bolsena, in mezzo a folti boschi e iu clima salubre. È degno di 110ta.il palazzo grandioso (lei Farnese, detto dei Filippini, costruito, secondo alcuni, su disegno del Vignola e, secondo altri, del Sangallo,