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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'ariti Terza — Italia Centrale
   parecchi vicoli c gradini esterni per salire nell'interno delle case. Al basso, il borgo le Capannelli'., coi balconcini sporgenti in fuori. Piccola, ma graziosa, la parrocchiale di San Bernardino. Grano e vino.
   Coli, elett. Montefiascone — Dioc. Montefiascone - P2 T.
   Mandamento di VETRALLA (comprende 4 Comuni, popol. 10,311 ab.). — Il territorio è intersecato da varie diramazioni di colli che dipartonsi dai monti del lago di Vico, appartenenti al gruppo dei Ciinini. Le piccole vallate interposte sono solcate dal Biedano e altri rivi e il Mignone lambe il contine del territorio a sud-ovest separandolo dal circondario di Civitavecchia. Olivi, pascoli, fieni, legna da ardere.
   Vetralla (6583 ali.). —¦ Cenni storici. L'antico Forum Cassii era una città dell' Etruria, terza stazione da Roma, sulla via Cassia, una delle tre per cui Cicerone (l'hit., xn, 9) dice, ch'ei poteva arrivare nella Galliti Cisalpina e che traversava il centro dell'El i uria (Etruriunì discriminai Cassia). Gli ifinerarii pongono il Forum C'assii oltre Sufrìam (Sntri), fra questa città e Volsinii (Rolsena) e a 70 chilometri ila Poma ([tilt. Anton., ji. 286; Tabi e Petit.). Le traccio distinte della via Cassia ci abilitano a collocarlo con certezza a circa due chilometri nord-est da Vetralla, là dove una chiesa antica serba sempre il nonio di Santa Maria di Forcassi (Forum Cussii) e dove esistono varii avanzi ili costruzioni romane, (ili abitanti emigrarono nel medioevo alla vicina Vetralla.
   Nel medioevo fu travagliata dallo fazioni civili e coinvolta nelle guerre municipali, dalle quali fu spesso assai malconcia. Per tal modo, nelle glien e fra Romani e Viterbesi, Correndo il 1185, fu quasi distrutta. Dagli Anguilla ra, che hi. doni in,'irono (lappi ima, Vetralla passò alla Santa Sede, ed ebbe privilegi speciali dai pontefici Eugenio IV e Paolo II, finché nel 1783, fu fatta città da Pio VI.
   Vetralla giace pittorescamente sopra uno sprone sporgente dei Ciinini, in clima dolce, tra fertili campagne e boschi estesissimi. Ha buoni fabbricati, ampie e belle vie con vasto orizzonte, mura e torri dirute. Varie piazze, alcune delle (piali ornate di fontano ed una rocca interessante. Notevole hi porta Romana, edificata nel 1575 dai municipio e riedificata, nella primitiva sua forma, sotto il pontificato di Gregorio XVI.
   Pi ìmeggiano fra i sacri edilizi la collegiata di Sant'Andrea apostolo e la chiesa di San Francesco d'Assisi, sulla via di Viterbo, antichissimo tempio gotico dichiarato monumento nazionale, in cui è il sarcofago marmoreo di Briouis, guerriero bastardo di Giovanni Vico, uno dei duchi del ramo Orsini, prefetto di Roma nel secolo XII. Nel palazzo Municipale ammiratisi lapidi, iscrizioni antiche e dipinti degli Zuccaii. Nella pinacoteca della, famiglia Pacchi è da vedere una Sacra Famiglia del Correggio e nella chiesa di San Giuseppe una tela attribuita al Reato Angelico da Eie-sole, del 1480. Il palazzo Franciosini fu edificato su disegno del Vignola ed ornato di dipinti dagli Ziterati.
   Ginnasio, Ospedale, Monte frunientario, Teatro comunale. I prodotti principali consistono nidi (dio, vino, grano, frutta, legumi. Cave di tufo e peperino e, a tre chilometri, sorgente d'acqua magnesiaca detta Bagnacelo. Industria attiva del legname e del Imo. Oltre che nei lavori agrarii, gli gemini s'industriano nel mestiere di boattiere, guidando carri e barocci tirati da buoi e bufali che trasportano legname a Roma o a Civitavecchia, ove le dogarelle di castagno e di cerio imbarcansi per la Spagna, e per Tolone i grossi legni di quercia da costru/ione.
   Bidliourafia. — Vetralla aulica coyiiomimitu il Furo (li Cassio. Viterbo 1(118. —- Dennis, Etruria, voi. I, li. 215.
   Coli, elett. Viterbo Dioc. Viterbo — I'2 T.
   Barbarano Romano (1128 ab.). Cenni storici. Secondo una leggenda il nome di Monturano (nome della città etnisca, ricordato da Tito Livio) fu cambiato in quello