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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Spoleto
   343
   quasi illeggibile per l'incrostazione ili calcare sopra depositatovi. Questa tazza è di bronzo e sembra fusa in 1111 solo pezzo.
   Le vie di Narni sono alquanto anguste e scoscese ed alcune ancora ritraggono del carattere proprio dei tempi di mezzo, eome specialmente può vedersi in quella detta dell'arco dei Muiicinelli (fig. 131). Nella via della Valle, al numero civico 30, è una casetta con arcone nella fronte, nella quale è tradizione sia nato il celebre condottiero Erasmo, detto Gattamelatu.
   La Rocca (ora Reclusorio) sorge isolata su di un'altura (332 111.), in posizione bella, forte e dominante tutta la città. Pare fosse edificata, sulla metà del secolo XV, ila papa Pio IL Nella corte, presso l'angolo nord-est, è una bella porta di costruzione anteriore, clic immetteva nella cappella. Gli ambienti terreni meritano di essere visitati, per la solida e bella costruzione. Varii stemmi decorano le pareti nord e ovest del fortilizio.
   Dintorni
   Tra gli edifizi, di interesse storico od
   l'onte ili Augusto (fig. 132). — É questo ricordato da .Marziale (vii, cpir/r. 93) e da Procopio (B. G., 1, 11), il quale lo ùce costruito per ordine di Augusto, e lo chiama «c opera mirabilissima perchè supera in altezza tutti gli archi chesianci noti ». È inoltre ricordato dall'anonimo autore della Vita di San Giovenale, riferita dai Bollandisti, il quale scrittore pure l'attribuisce a Cesare Augusto, e narra inseguito notizie varie, ma false, circa le ragioni che mossero l'imperatore a far costruire il ponte, del quale riproduce pure l'antica iscrizione : Caesar Auguslus de manubiis Narniensispatronus, che deve reputarsi mutilala, scorretta 0 falsa. In ogni modo, può da essa trarsi argomento che un'iscrizione onoraria fosse stala realmente incisa sul ponte, e che ancora si ricordasse tra il popolo, ai tempi dello scrittore anonimo.
   Un manoscritto, posseduto dal eh. marchese Giovanni Eroli, riferisce clie il ponte cominciò a rovinare tra il VI! ed Vili secolo di Cristo, e che restauratosi in segnilo,'ruinò di nuovo, per una straordinaria piena della Nera, Ira gli anni 1053 e 1051, come rilevasi dallo scrittore Ermanno Contratto. Leandro Alberti ne parla nella sua Descrizione d'Italia, e lo dice anch'egli costruito da Augusto, colle spoglie prese ai Cimbri. Da ultima ne parla il Martinelli, mandalo a Narni da Innocenzo XI, per esaminare il vacillante punte medioevale, posto dirimpetto a quello di Augusto e che descriveremo tra breve.
   Il ponte univa il monte Maggiore, su cui siede Narni, col monte Coniano 0 Santacroce. La veduta degli avanzi del ponte e del paesaggio circostante è quanto mai possa dirsi pittoresca ed artistica. Da un lato, infatti, la larga e ridente pianura attraverso la quale scorre il fiume e che giunge sino ai monti di Terni. Dall'altra colli e poggi disseminati di rustici casolari, gole e frane
   di Narni.
   artistico, il più raggnardevole è il celebre
   precipitose, cupi boschi e rupi e scogliere, nelle nuali si frangono le spumeggianti e cerulee acque della Nera. Oggi del ponte rimangono solo l'arco della parte del monte di Narni, la spalla addossata al nionle Santacroce.
   Enormi avanzi giacciono entro il letto del fiume. U11 pilone rovinò disgraziatamente nelle ore pomeridiane del llluglio 1885. La costruzione del ponte è a blocchi di calcare, perfettamente lavorati e squadrali, a bugnato grezzo. L'interno della muratura è composto di un ammasso di arena brecciosa e di tenace calce, e di ciottoli calcarei legati, di tratto in tratto, con catena di lunghe pietre squadrate. I blocchi sono cementati con calce fina e congiunti internamente con spranghe di ferro saldamente impiombale. Il ponte, secondo l'Eroii, era a quattro archi, dei quali il secondo era un terzo più largo del primo, e gli altri due qualche metro più stretti di quello. Il ponte era a rampante, come rilevasi dal primo arco che aveva le imposte più elevate degli altri tre, e ciò rilevasi anche dal punto del monte Santacroce, dove ha capo il ponte, il qnal punto è assai più basso dell'altro opposto del monte .Maggiore, in cui il ponte stesso aveva termine. Le misure del ponte, secondo l'Eroli, sono: metri 128.20 ili lunghezza totale; ni. 27.10 di altezza, dalla chiave dell'arco conservalo, al piano stradale sottostante; 111. 30.02 di altezza, al primo pilone, dallo spigolo superiore al pelo d'acqua.
   Poco più a munte di questo ponte è l'altro, assai pittoresco, che risale all'epoca medioevale; ma che non si sa quando fosse eretto. Originariamente fu tutto in muratura e nel 1173 fu restaurato a cura del cardinale Iìerardo Eroli. Leandro Alberti lo descrive come coslrutto in mattoni. Nei tempi moderni vi fu aggiunto un tratto in legname per esserne stala ablutlnla una parte dalle acque del fiume. A capo del ponte è