21)0 l'arte Terza — Italia Centrale
di Calvi e li costrinsero a ritirarsi dal Regno, I Francesi attaccarono la posizione di Calvi formando breccie nel muro del giardino delle Orsoline ed il monastero fu saccheggiato completamente, solo furono guarentite e salvate le religiose.
l'io VII, con Breve del 17 giugno 1800, confermò a Calvi i privilegi conceduti da Fio VI, per la fiera franca che il paese godeva da antico tempo, nel mese di maggio.
Calvi siede a 401 metri d'altezza, al piede del monte San Pancrazio (1020 in.), alle cui falde scorre il torrente detto di Pie Calvi, affinante del Tevere: è a sud-est di Narni, da cui dista 17 chilometri. Il paese, che pure ha molti e buoni fabbricati, contiene solo un terzo della popolazione : il rimanente abita la campagna e si raggruppa in sei frazioni o borgate principali. Meritano considerazione gli edifizi seguenti:
Chiesa di Sant'Antonio, - Alla parete dell'aitar maggiore è una grandiosa opera in figulina, coperta da vernice vitrea, rappresentante l'Epifania. Questa terracotta occupa tutta la fronte e presenta oltre trenta figure, alcune delle quali di proporzioni maggiori del vero: opera della fine del XVI secolo. In due nicchie laterali sono altre due statue in terracotta, eseguite dallo stesso artefice.
Chiesa di Santa Maria. — La fondazione, come rilevasi da un epigrafe, data dal 1494, e la fronte, di bella costruzione, ha l'ingresso ornato di sculture architettoniche. La tela ad olio, della
Madonna del Rosario, che vedesi nella prima cappella a sinistra, e con cornice in cui sono rappresentati quindici bozzetti dei Misteri, 6 opera del XVI secolo. 11 fonte battesimale ha intagli di legno e di pietra e fu eseguito nel 1550. Nella cappella del Sacramento è un ciborio con sportello con pittura a tempra, rappresentante Cristo risorto, opera che ricorda la maniera di Rinaldo da Calvi, valente pittore della scuola umbra.
Chiesa di San Valentino. — I'resso l'ingresso è una tavola a tempra, rappresentante il Cenacolo, opera di scuola romana del Cinquecento.
Il territorio di Calvi, situato parte in monte e parte in colle, è fertile di cereali, vino, olio, ghiande e pascoli.
Uomini illustri. — Nacquero in Calvi: San Berardo, dell'Ordine dei Minori, mandato da San Francesco, nel 1220, a predicare la fede nel Marocco, ove fu martirizzato; il francescano Nicola, cappellano e confessore di papa Innocenzo IV, poi eletto vescovo di Assisi. Fu anclie assai benemerito di questa terra Demofonte Ferrini, che lasciò nel 1G28 un fidecommisso, pel quale s'istituì il celebre monastero delle Orsoline.
Coli, elett. Poggio Mirteto — Dioc. Narni — P3 locale, T. e Str. ferr. a Narni.
Otrìcoli (1517 ab.). — Cenni storici. Òt OxpoAot, 'OxftxoXfy Ocriculum, fu una ragguardevole città umbra, situata sulla via Flaminia, assai vicino al Tevere. Fti la città più meridionale dell'Umbria, a 44 miglia di distanza da Roma. Livio (ix, 41) scrisse che Ocriculum fu separato, nel 808 av. C., dalle altre città della Confederazione e concluse alleanza con Roma. Questa ò la sola notizia che se ne abbia prima della conquista dell'Umbria fatta dai Romani ; ina dopo questo periodo figura spesse volte nell'antica storia come un municipio di notevole importanza. Ad Otricoli, nel 210 av.C., Fabio Massimo prese il comando delle milizie di Servjlio, dopo la fatale battaglia del Trasimeno (Livio, xxn, 11). Durante la Guerra Sociale, Gerì cubivi fu una di quelle citta messe a sacco e fuoco (Floiio, n, G). Ma torno presto a novella vita ed ai tempi di Strabene era di nuovo fiorente municipio.
È ricordata da Tacito come il luogo ove sostò l'armata di Vespasiano, dopo la resa, avvenuta a Narni, delle legioni di Vitellio (IlisL, m, 78). Attesa la sua posizione, sul percorso cioè della via Flaminia, Ocriculum è spesso, incidentalmente, ricordata durante il periodo dell'Impero romano (Plinio, I