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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I'nrle Terza — Italia Centrale
   opinò che 1 primitivi popoli del Piceno fossero ì Siculi, venutivi prima'ancora dei Pelasgi. Certo si è, che i Piceni erano saliti a cospicuo grado di potenza, allorché sui popoli italici gravitavano le armi romane ed i Piceni, liberi e indipendenti, furono richiesti della loro amicizia e alleanza dai Romani stessi, verso l'anno 280 av. C. La guerra contro Pirro, avendo inorgoglito i Romani, tutti i popoli dell'Italia meridionale vennero man mano perdendo la loro libertà ed anche ai Piceni fu dichiarata la guerra. Nel 485 di Roma il console P. Sempronio Sofo smantellò le mura delle città picene che opposero resistenza e quindi, in campo aperto, offrì battaglia. Narra la leggenda, che durante la battaglia un improvviso scuotimento fece traballare il suolo, ed essendo tutti attoniti per tale portento, il console fece voto di innalzare un tempio alla dea Tellure se la sorte fosse stata propizia alle anni romane. Rinfrancatisi allora i soldati, irruppero con tanto valore sui Piceni che ne ottennero piena e strepitosa vittoria. I Piceni giurarono fede a Roma, ed a Sempronio venne decretato l'onore del trionfo. Nel territorio picene furono dedotte alcune colonie romane. Nel (355 di Roma i Romani di nuovo soggiogarono il Piceno dopo la Guerra Sociale, per essersi i Piceni ribellati e per aver fatto lega con altri popoli; indi il Piceno cominciò a divenire provincia essenzialmente romana, con colonie, municìpi! e prefetture. Dieci anni appresso i Piceni tentarono nuovamente di ribellarsi ai Romani, che avevano loro negato il diritto di cittadinanza; ma furono vinti dal console Publio Valerio, in seguito a che le città del Piceno non furono più considerate socie ed alleate dei Romani. Al tempo delle fazioni di Mario e Siilo anche in questa provincia si estese la guerra civile e sulle rive dell'Esilio, Dee-ilio Metello, che parteggiava per Siila, ebbe a sostenere un sanguinoso scontro con Carino luogotenente di Carbone, fautore della fazione di Mario,
   I amio (il'j. Nel Piceno, e specialmente in Osmio, pose la sua residenza Pompeo Magno e con scelte milizie picene si avviò all'impresa di Egitto.
   Secondo alcuni scrittori, sotto Adriano fu costituito il Piceno Annonario, forse così detto perchè doveva contribuire vettovaglie all'annona di Roma. Lo stesso imperatore avrebbe determinato il Piceno Suhurbicario, così detto perchè, a Roma più prossimo. Altri attribuiscono a Costantino questa divisione di Piceno Annonario e Suhurbicario.
   La fede cristiana pare vi fosse predicata sino dal 1 secolo dell'Impero ed è generalmente indicato San Barone quale primo apostolo, convertito da San Pietro e ordinato da papa Clemente I. Secondo altri sarebbe stato Sant'Emidio, vescovo di Ascoli, colui che [tei primo evangelizzò la provincia picena, circa il secolo III di C. 11 Coluccì opinò che la fede cristiana si insinuasse nel Piceno nel secolo I; ina non per opera di San Maroue, che colla predicazione e col martirio cooperò pur tuttavia alla propagazione del Cristianesimo. Nel 01-2 San Gelasio 1, papa, si oppose al tentativo d'insinuarsi nel Piceno l'eresia pelagiaua e Nicolò V e Paolo li estmsero l'eresia dei Fraticelli che erasi assai propagata.
   Le municipali repubbliche picene, pur godendo della libertà delle loro leggi, erano tuttavia soggette a Roma ed alla provincia picena sovrastava un prefetto, oltre un curatore per ciascuna repubblica. A Roma pagava si un tributo annuo ed in caso di guerra le repubbliche picene dovevano somministrare anche un certo numero d'armati. Essendo il Piceno suddito e tributario di Roma, anche dopo la divisione dello Impero ni orientale ed occidentale, i Goti, calati in Italia nel 405 con Alarico, e quindi li Unni nel 428 e 445, e nuovamente i Goti nel 473, si sparsero pel Piceno e s'impadronirono di Ascoli e di parto del vicino Abruzzo. Distrutta la dominazione dei Goti e costituitosi l'Esarcato di Ravenna, il Piceno Annonario cambiò nome e la parte più vicina all'Adriatico fu denominata Pentapoìi Annonaria e la parte montuosa del Piceno fu detta Provincia dei Castelli. Nel IV e V secolo, secondo il Compagnoni, cominciò la denominazione di Pentapoìi Picena, nel secolo VII secondo il Vecchietti.
   II Sigonio riferisce che la Pentapoìi Marittima fu poi detta Marca Anconitana. La