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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   I'nrle Terza — Italia Centrale
   più esistente. Giunse il Barbi alla piazza Maggiore e salì nel palazzo degli Anziani e ritirassi poi nel forte. I cittadini chiamarono a raccolta ed appareccliiaronsi a cacciare i Pontificii: ma il Barba, al mattino seguente, pubblicò un bando con cui dichiarava Ancona occupata dalla Chiesa ed esortava ì cittadini a deporre le armi e ad attendere ai commerci. Così cadde la Repubblica Anconitana ed 1 cittadini contrari al nuovo ordine di cose pagarono le loro rimostranze con l'esilio e la morte.
   11 Barba spogliò il palazzo, gettò dalle finestre le antiche carte e gli statuti, disarmò tutti e preparò l'ingresso in città dell'Accolti, che vi entrò nel! ottobre, con grande pompa, attorniato dai nobili anconitani. E subito pubblicò il bando pel pagamento, entro un mese, di 20,000 ducati da lui già sborsati alla Camera Apostolica; derubò il Monte di pietà e ne decapitò in piazza il ministro Gian Francesco da Castelfìdardo. I più lucrosi assegni furono conferiti a Fiorentini, molti Anconitani furono esiliati e, fatti accusare di ribellione l'Antiqui, ilBenincasa, il Bonarelli, fu loro mozzo il capo; tal Giacchetti e il Buscaratti furono appiccati nel porto di Ferino.
   L'Accolti eccedè a tal segno, che para Clemente gli tolse la città per assegnarla al cardinale Ippolito de' Medici, suo nipote. Xe derivò quindi grave contesa, cui pose lini papa Paolo III, ponendo Ancona sotto l'immediata dipendenza della Chiesa e lo stesso Accolti fu condannato a morte; ma tale condanna fu poi, per intercessione di Carlo V, commutata con sette anni di reclusione a Ferrara. Xel 1550 il papa restituì alla città gli antichi privilegi. In seguito, potè ottenere di nuovo la cessione delle rocche di Olfagna e di T iuinesino, condusse ad obbedienza Sirolo. Monsamito, Umana e riacquistò quasi il dominio che prima aveva. Ancona mandò armati alla battaglia di Lepanto.
   Sisto V tolse agli Anconitani Castelfìdardo che aggiunse a Fermo, dove stabilì un arcivescovado: li costrinse a costruir navi, se per proprio conto volevano difendersi dallo invasioni ilei Turchi, cj lì privò anco della zecca, l'io 1\ mostrassi non avverso alla città, ove istituì il Collegio dei Dottori (1502), con facoltà ili usarne per ogni scienza, col titolo di conti del Sacro Palazzo o di cavalieri uurutue militine. Da Gregorio XIII ebbero ampliata la Scuola dei bombardieri istituita già sotto Giulio III. Nel XVI'l secolo fiorirono in \ncona le lettere e si fondarono le Accademie dei Caliginosi (1021), degli Argonauti (l'è©), dei Hettoluuti (1051) e degli Anelanti (1(371).
   Papa Clemente XII. volendo far rifiorire i commerci e la prosperità di Ancona, le donò franchigia, con Breve del li febbraio 17:13; fece costruire dal Vanvitclli il Lazzaretto, compiuto l'anno 1739, ed aggiunse un braccio al porto, acciò fosse capace di ricoverare maggiori navi attrattevi dalla franchigia. Grati i cittadini per tali opere e liberalità innalzarono a ('Irniente mia statua ed un arco onorario.
   l'io VI procurò alla città la coincida via del Piano di San Lazzaro, sino a Sinigaglia, ed il nuovo ingresso alla piazza Ducale, o Nuova, ed aggiunse nuove costruzioni al porto.
   Xel 170(1, occupatasi dal Bonaparte Bologna, fu a lui ceduta anche la fortezza di Ancona; ina essendosi poi mancato a tale patto, la città fu violentemente occupata dai Francesi e il 10 febbraio del I7'.l7 eutro\ vi .Napoleone, per mutarvi gli ordinamenti civ ili di governo e fu, in seguito, proclamata la Repubblica democratica, sotto la protezione francese. Incorporata alla Bop libidica romana e divenuta capo del dipartimento del Metauro, sostenne, dall'8 agosto al 2 novembre del 17'JSl, il lungo assedio datole dai Bussi, Turchi ed Austriaci; indi, per quindici anni, passò in mano ora dei Pontificii, ora dei Francesi,dei Napoletani e degli Austriaci. Morto il Bonaparte, vedendo gli Anconitani inutile l'attendere la libertà da stranieri, cercarono procurarsela essi stessi enei ISIS si ribellarono la prima volta, nel 1X20 la seconda. Xel 1831. salito al pontificato Gregorio XVI, gli Anconitani, presa occasione dai moti di Romagna e dagli uomini del Sercognani, proclamarono libertà e indipendenza il 17 di febbraio, elessero un Comitato di governo, armarono cento volontari, istituirono la Guardia civica e pubblicarono la libertà della stampa-» ila ai 2G di marzo la città dovè cedere alle anni