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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ancona
   il
   Fig. 9. — Ancona: Via del Comune. Arco del Palazzo della Prefettura (da fotografia Alinari)
   cristiani, Nel 1503 fu appianata l'area per la formazione di una piazza che, come il palazzo, fu pure detta della furimi, e in progresso di tempo anch' essa prese il nome di piazza del Comune, e cioè dopo il 1532, in cui Ancona venne da Clemente VII assoggettata allo Stato pontifìcio.
   Nel vestibolo veggonsi murate parecchie iscrizioni ed antichi frammenti, trovati negli scavi eseguili in varii punti della città. Una porta, a destra, mette nel così detto Monte dei Poveri, nelle cui stanze veggonsi, murati alle pareti, stemmi di antiche famiglie ed altre sculture con. soggetti tratti dalla storia del Vecchio Testamento, le quali sculture, stando al Vasari, ornarono un tempo la facciata principale dell'edilìzio di Margaritone.
   Nella parete di fronte all'ingresso è la pubblica Biblioteca, che trasse origine dalla liberalità del cittadino Luciano Benincasa, che la
   istituì nella propria casa l'anno '1071. Stefano Benincasa I aumentò, e Giuseppe, Luciano, Eleonora Benincasa, madre e tigli, dati 300 scudi d'oro in dotazione, vollero clic fosse trasferita nel civico palazzo, il che avvenne 1 anno 1750. La Biblioteca, che conta circa 12,000 volumi, trenta manoscritti ed alcuni codici in pergamena, fu recentemente trasferita nel palazzo ove hanno sede il IL Liceo-Ginnasio, nella via del Liceo.
   Nel piano superiore del palazzo è l'Archivio, cominciato sino dal 1300, in cui eontengonsi varii statuti della città, il più antico dei (piali è dell'anno 1400 ; il celebre Portolano ili Andrea di Grazioso Benincasa; storie, cronache mimi ci pali, manoscritti, libri e registri dell'antico Comune, cronache manoscritte del Filelf'o, del l'Alfe®, del Ferretti, del Tancredi, dell'Albertini, più ventidue volumi di memorie e documenti, diligentemente raccolti dall'archivista Camillo Albertiiu.
   133 — Siti l'ttU-itR voi. III.