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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
Urbino
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dux Urbini, Montisfere.tri ae Durantis comes Serenissimi regis Sieiliae capìlaneiis generulis, Sanetae et lìomanae Ecclesicte confaloimius MGCCCLXXVl.
Di qui si passa sul poggiolo balaustrato che sta in mezzo alle lue torri, di dove godesi un panorama veramente incantevole e l'occhio corre sino alle alte cime della catena dell'A pennino.
Altre due stanze sono in questo appartamento e tutte con tarsìe a legno, di gran pregio e con gli stessi ornati. Ultima Ielle sale occupate dall'Accademia Raffaello è la sala rossa e vi si vede il ritratto del conte Pompeo Gherardi, fondatore dell'Accademia stessa ed iniziatore dulia sottoscrizione poi monumento al Sanzio.
Appartamento dei, Reaj.issimo e TotuttcìM. — Dopo attraversate due grandi salesi giunge ad una terza, nella quaie sono i ritratti dei duchi e delle duchesse e da questa entrasi in quella del re d'Inghilterra, ove Giacomo III abitò dal 1717 al 1718. Noti il visitatore il ricco soffitto, con gli stemmi a ìilievo e la mirabile ghirlanda di frutta e foglie, lavorata dal Brandani d'Urbino. Tornando nella prima sala, a sinistra, trovasi una porla che mette ad una delle altissime due torri elle ergonsi nella parte posteriore del palazzo e in alto sono poggioli balaustrati, sporgenti dal muro, e le torri tornimmo iu eleganti e svelte guglie ad otto facce, con una granile palla alla sommità. Stupenda è pure la grande scala a chiocciola, di trecento gradini, che resta aperta nel mezzo, a guisa di gigantesca tromba di pozzo e che reca meraviglia e spavento a chi \i si affacci dall'alto.
Nel secondo piano, ove oggi hanno sede gli uffici governativi, vi sono pure bellissime sale, tra le quali deve visitarsi quella del Consiglio, in cui si ammirano maestrevolmente dipinte in tela le Nove Muse. Discendendo e tornando al cortile maggiore si può passare alle magnifiche scuderie ed agli antichi bagni, elegantemente adurnr Nel piano oggi occupato dall'Istituto di Belle Arti vi è il cortile che un giorno era un delizioso e vero giardino pensile ed una cappelletta con belli ornati e rivestita di lastre marmoree. Trovavasi pure in questo piano il giuoco della palla, giuoco che poi il duca Guidobaldo trasportò in quella sala che congiunge l'appartamento principale a quello del Magnifico.
Ove ora trovasi l'Archivio notarile era disposta la celebre e preziosa Biblioteca Ducale, descritta da Vespasiano da Bisticci. Le finestre erano in
alto, aperte a tramontana e davano adito ad una luce dimessa e tranquilla, favorevole allo studio. 11 duca Federico vi spese più di trentamila ducati e la parte più preziosa veniva formata dai manoscritti die il duca faceva raccogliere ili ogni parte. Ricorderemo la Bibbia poliglotta, presa a
Volterra e di cui dicesi che alcuni ebrei si fossero offerti di acquistarla, pagandola a peso d'oro e, come asserisce il Giunta, 30,000 scudi, dopo che Filippo 11 ne aveva esibiti 20,000.
La Biblioteca venne donata da Francesco Maria II al Municipio d'Urbino, ordinando che non fosse mai tolta dalla città; ma, nel 1057, Alessandro VII fece sapere che egli desiderava fosse trasportata nel Vaticano, per accrescere il lustro del Vaticano stesso e per rendere un maggiore benefizio alla Cristianità. La Comunità accolse a malincuore tale proposta ed ò fama che la Biblioteca fosse portata via di nottetempo.
Fig. 139.
Urlano (Palazzo Ducale) : Porta detta della Guerra (da fotografia Alinari).