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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415
I Mandamenti e Comuni del Circondano di Urbino
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è scritto: Bramantes Asdrijvaldinus Durantinas, come può vedersi nell'insigne Accademia di San Luca in Roma.
Coli, elett. e Dioc. Urbino — P2 e T, locali, Slr, ferr. a Pesaro.
Montecalvo in Foglia (837 ab.). — Piccolo villaggio su di un colle a 145 metri sui mare, alle cui falde scorre il fiume Foglia. Dall'Amiani rilevasi soltanto che, nel 1517, Moriglione, capitano spagnuolo di Lorenzo de' Medici, si recò a Montecalvo per assediare Montebaroccio, allorché era in guerra col duca di Urbino.
Il territorio è fertile di grani, uve, olive e gelsi. Vi sono anche ubertosi pascoli, nei quali prospera la pastorizia. Ottimo e rinomato è il formaggio pecorino che vi si produce in grande quantità.
Coli, elett. e Dioc. Urbino — P1 e T. ad Urbino, Str. ferr. a Pesaro.
Petriauo (985 ab.). — Altro piccolo villaggio che sorge su di una collinetta, a nord-est di Urbino e all'altezza di 327 metri. L'abitato era chiuso da mura medioevali, oggi in gran parte diroccate. Ha per parrocchie Santa Maria in Calafria, San Martino e San Giovanni Battista. Nella borgata detta II Gallo trovasi uno stabilimento di bagni sol-furei. Il suolo è ferace ili uve, grano, granturco ed avena. Vi si fanno eccellenti formaggi.
Coti, elett. e Dioc. Urbino — P1 e T. ad Urbino, Str. ferr. a Pesaro.
Tavoleto (1109 ab.). — Cenni storici. Questo castello, che apparteneva al territorio riminese, fu saccheggiato, nel 1438, da Federico di Montefeltro nella guerra contro Sigismondo Malatesta. L'occupò Cesare Borgia nel recarsi all'impresa di Romagna, e fu ripreso da Guidobaldo I, appena morto Alessandro VI, nel 1503. E vi andò a riprendere la rocca Giovanni Itoscetto, con buon nerbo di milizia. Fu di nuovo saccheggiato il 31 marzo 1797 dalle truppe francesi, le quali incendiarono e distrussero il municipio. Del resto, l'origine del castello di Tavoleto è abbastanza antica, essendo nominato il paese nella descrizione di Romagna, fatta dal cardinale Grimoaldi, legato della Marca, l'anno 1371.
Il paese trovasi a 426 metri sul mare e il territorio, che stendesi in colle e in piano, è fertile di cereali, uve ed abbonda ili buoni pascoli e di boschi.
Coli, elett Urbino — Dioc. Ilimiiii — I'- locale, T. ad Urbino, Str. ferr, a Pesaro.
Mandamento ai CAGLI (comprende 4 Comuni, popol. 19,032 abitanti).
Cagli (10,676 ab.). — Cenni storici. Pretendono alcuni scrittori che fosse città di origine sabina, sorta non dove ora trovasi, ma alle falde del monte Petrano. Altri sostennero invece che fosse fabbricata verso l'anno 359 di Roma, Vi passa la celebre via Flaminia, di cui dovremo occuparci parlando del Passo del Furio. Nel 755 Pipino re di Francia tolse Cagli ad Astolfo re dei Longobardi, che con altre città l'aveva tolta alla Chiesa romana; ina la restituì alla dominazione di essa, sotto il pontificato di Stefano 111, il che fu confermato dall'imperatore Lodovico Pio, sotto Pasquale I neH'817. Soggiacque Cagli alla distruzione per opera dei barbari, sino a che Ottone IV imperatore, nel 1208, la restaurò donandola ad Azzo (l'Este ; ina ricuperata da Federico II, le fazioni guelfa e ghibellina non solo vi cagionarono di frequente eccidii di cittadini, ma recarono tali danni e rovine alla città, che il pontefice Nicolò IV, nell'anno 1289, ne fece intraprendere la riedificazione nell'area attuale. Allora fu chiamata Città degli Angeli o Città papale di Sant'Angelo; tuttavia prevalse poi l'antica denominazione di Cagli. Dopo d'essersi governata dal XIII secolo colle proprie leggi, nel secolo XV passò nello Stato d'Urbino alla soggezione dei duchi Della Rovere; miche, per l'estinzione di essi tornò, nel 1626, sotto il dominio della S. Sede, durante il pontificato di Urbano VIII. Nel 1781 un terremoto ebbe a rovinare grandemente la città.
Cagli abbracciò la fede cattolica nei primordi della Chiesa, trovandosi i suoi vescovi già rammentati nel secolo IV verso l'anno 350.