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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro e Urbino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 415

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Terza — Italia Centrale
   Trovasi il paese al sud-est di San Leo, su di una collina isolata e alta 503 metri sul mare. Le sue mura sono ora cadenti e malconcie a cagione dei danni del tempo e degli uomini, e rinserrano discreti fabbricati. Al di fuori delle mura è la chiesa collegiata di San Salvatore, di bella e moderna struttura, e intorno sono le case formanti il borgo.
   11 territorio è fertile di pascoli e vi sono estesi boschi. Scarsi sono i cereali e la vite.
   Coli, elett. Urbino — Dioc, Rimini — P2 a Tavoleto, T. a Macerata Feltria, Str. ferr. a Cattolica.
   Sasso Feltrio (175S ab.). — Villaggio situato su di un colle alto 465 metri sul mare, alla sinistra del torrente Conca e, composto di mediocri fabbriche, un tempo cinte da mura castellane, oggi semidirute. Quando la provincia del Montefeltro passò dalla dominazione dei duciti sotto quella della Chiesa, Sasso Feltrio, detto anche Sasso Fereirano, era tra i luoghi in cui risiedeva un vicario o capitano. Ora vi risiede pine il vicario foraneo.
   Il territorio, che stendesi in colle, produce grano, vino e pascoli. L'industria principale è l'allevamento del bestiame. Nei dintorni si trovano grandi ammassi di gesso e nella frazione di Vallo Sant Vnastasio, già celebre abbazia, scaturiscono tre sorgenti di acque minerali, salina cioè, ferruginosa e solfurea.
   Coli, elett. Urbino — Dioc. Montefeltro — P- a Monte Grimano, T. a Macerata Feltria,
   Str. ferr. a Cattolica.
   Mandamento di SANT AGATA FELTRIA (comprende 3 Comuni, popol. 11.219 ab.1).
   Sant'Agata Feltria (4705 ali.). — Cenni storici, Vntica terra che fu già dominata dai putenti Branealeoni di Ulitania, quali vicari della Santa Sede, e più tardi «lai nobili Fregoso di Genova. Appartenne alla Massa Trabalia, 11 duca Francesco .Maria 1, con atto del 16 agosto 1524, dichiarò signore di Sant'Agata, suo territorio e pertinenze rettorali, dopo la morte del cardinale Federico Fregoso, arcivescovo di Salerno, Vurclio figlio del già Ottaviano Fregoso, nipote del cardinale. F l'investitura trovò l'approvazione dì papa Paolo 111, con Breve del 10 agosto 1511, diretto ad Aurelio, che in tale occasione venne creato marchese. Morto Aurelio, prose possesso di Santa \gata la Camera \postolica. Nel 1529, al dire del Calhidri, vi fn ospitato papa Clemente V 11, allorché si recò a Bologna por incoronarvi Carlo V. La chiesa, dedicata a Sant'Agata, fu da papa Clemente \I innalzata al grado di collegiata, nel 1719. Il Riposati In disse semplicemente terra con rocca senza presidio, il cui giudice aveva il titolo ili rettore, dal quale dipendevano quattordici castelli,
   L'abitato, che Ita buoni edilizi chiusi da mura, trovasi su di un colie alto 607 metri sul mare, poco lungi dal limiti» .MareecJria, che vi scorre ad oriente, e dista 00 chilometri da Urbino e S3 ila Pesaro. 11 territorio, in genere montuoso, produce cereali, legnini, frutta in gran quantità. Vi abbondano castagne, ghiande, pascoli, legna da costruzione e da ardere. Vi sono giacimenti lignitiferi e snltiferì.
   Coli, elett. Urbino — Dioc. Moiitefellro — P2 e T. locali, Str. Tcrr. a Rimini.
   Casteldelcì (1130 ab.). Piccolo villaggio nascosto tra boschi, sn d'un culle alla sinistra del torrente Scnatello, alto 005 metri sul mare. Qui ebbe origino la nobile famiglia Casablecia, ovvero de' Dadei, per cui può arguirsi l'epoca lontana dell'origine della terra. La frazione Seuatello sta in pieno A pennino all'altezza di 920 metri.
   Il territorio produce in abbondanza legna da ardere, di cui si fa molto carbone.
   Coli, elett. Urbino — Dioc. Muntefeltro — P e T. a Sant'Agata Feltria, Str. ferr. a Rimini.
   Talamello (531-8 ab.). — Cenni storici. A giudicare dalla residenza fattavi dai vescovi, ili cui si hanno atti autentici fatti in questa terra a partire dal 1319, l'origine di l'alaniello è assai antica. Vi risiedette il vescovo Peruzzi, come risulta da documenti, e ne divenne anche signore intitolandosi Fpiscopus l'crctranns sire S. Leoni». Nel 1113 era vescovi) P. Giovanni da Rimini, il quale, a proprie spese, edificò alle falde