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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   L'industria metallurgica è rappresentata dalla importante ferriera di San Giovanni di Valdarno che consuma le ligniti di Castelnuovo e produce per circa 3 milioni all'anno di ferri cilindrati occupando 1000 operai.
   Le industrie tessili comprendono la trattura della seta con circa 16 opifizi, la filatura e tessitura della lana con insieme G opifizi ed 1 per la lana meccanica. Le pecore del paese inviatisi la più parte a svernare nelle pianure di Grosseto e somministrano in media 00,000 chilogrammi di lana all'anno; ma alcuni fabbricanti antepongono le lane dell'Australia, più a buon mercato, e del Belgio per esser già tinto. L'industria del cotone è ristretta alla tessitura delle stoffe comuni, dei nastri e passamani in cinque fabbriche.
   Sonvi inoltre fabbriche di maglierie, di filo por cucire, di cordami, di cappelli di feltro, più di 700 telai per l'industria tossile casalinga, S concerie, 2 cartiere, S fra tipografie e litografie. Nò voglionsi dimenticare le industrie degli spilli comuni a uso inglese, degli oggetti in vimini e in legno ad uso domestico e agrario.
   L'industria della treccia e dei cappelli di paglia è in fiore nel Casentino e rannuo prodotto assomma a un incirca ad 1 milione di cappelli del valore di lire 200,000. Lo smercio si fa principalmente in 1 rancia e in America. Nel medesimo Casentino fabbricatisi oggetti in legno di fatino, tiglio, acero, ecc.. per la casa e la campagna, conte bigoncio, barili, mestole, ciotole, l'usi, cucchiai, scatole, ecc.
   Citeremo per ultimo le cave di pietre ornamentali, da taglio (pitira serena) e di pietre comuni da costruzione, che rappresentano ili complesso un valore annuo supcriore alle 100,0(10 lire; Ir fornaci delle calci, stoviglie, cementi, laterizi, vetrami e maioliche, il cui prodotto annuo complessivo supera le 300,000 lire; le fabbriche di polvere pirica, di fiammiferi, di candele di sevo, di potassa, ecc.
   Acque minerali. La provincia di Arezzo è ricca di acque minerali salutari. l'rimeggia fra tutte 1'
   1. Ai:ou.\ m Montionk. — Collinetta di argilla che ergesi a circa - chilometri e mezzo a maestro di Arezzo e sii cui siede il villaggio omonimo. Alle sue falde e lungo le sponde del torrente ('astro scaturisce la suddetta acqua minerale mentovata primamente da Andrea Cosali tino nella sua opera Ite imlallts (1557), e quindi dal Koudinelli nel 1531. Sgorga quest'acqua ila alcune fenditure negli strati di uno scisto argilloso coperto di manta cerulea stilla cui superfice, nei tempi asciutti, scorgonsi ellloresceuze saline. Ila la temperatura di gradi 10.25, un colore leggiermente opalino, pochissimo odore anche alla sorgente e sapore fortemente acidulo e alquanto ferruginoso a cui succede un altro debolmente alcalino tosto clic l'acqua si agiti con violenza o si faccia bollire. Scaturendo dalla terra quest'acqua è poi compcnctrata da una corrente di gas che ne copre coti molte bollicciatole la superficie.
   L'acqua di Montione fu allacciata nel ISl'.l e poco appresso vi fu fondato, sulla destra del suddetto torrente Castro, uno stabilimento balneario di citi fn data, nel 1823, l'amministrazione ad una Commissione economica. Giace esso in aria salubre, nel centro di un'ameuissiina vallata accessibile da ogni parte; tua, al dire dello Zuceagiii Orlan-dini, nel 1852 difettava ancora dei comodi per i bagni per immersione.
   L'acqua di Montione fu analizzata nel 1826 dal prof. Fabroni. In bevanda è blandamente purgante e valevole contro le ostruzioni viscerali del basso ventre, segnatamente se precedute da febbri periodiche. Giova anche assai contro le malattie delle vie orinario, contro le debolezze degli intestini, le affezioni scrofolose, la clorosi, ecc. I sotlioui d'acido borico dei dintorni della sorgente furono utilizzati per qualche tempo per la fabbricazione della biacca ed ultimamente se ne trasse partito per fabbricare l'acido carbonico liquido.
   2. Acqua delle Caselle o della Villa delle Caselle. — Scaturisce presso le mura d'Arezzo, nel luogo detto Burrone della Silice; ha la temperatura di 10.25 ed