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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Massa e Carrara - Lucca - Pisa - Livorno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia di Massa e Carrara
   Sono ancora da ricordare la Turrite di Gallicano, che si versa nel Sercliio a Gallicano, e la Turrite Cava, che in una porzione del suo corso forma il confine fra la Garfaguaua e la provincia di Lucca.
   3. Un altro fiume cospicuo di codesta provincia è il Frigido, spesso rovinoso, che scaturisce nel monte Tamburo, bagna Massa o scaricasi nel Tirreno dopo aver immesso le sue acque nel gran canale fatto costruire, nel 1839, da Francesco IV.
   4. 11 Cari-ione, che viene dal monte Sagro, bagna la città di Carrara e forma, sotto Avenza, il porto ove si caricano i marmi.
   Laghi. — Pochi e poco cospicui sono i laghi nella provincia di Massa e Carrara, dei quali il principale è il lago di Porta o di l'erotto nella pianura littoranea fra Massa e Tietrasanta nel territorio di Montignoso. Ha un letto poco profondo; è alimentato dallo sorgenti che pullulano sul suo fondo, da un ramo della fiumara di Seravezza, dal canale di Montignoso e la sua superficie cresce o diminuisce, secondo che il mare è calmo o burrascoso: se calmo, le sue acquo defluiscono; se burrascoso, gonfiano e rigurgitano allagando. Apparteneva, prima del 1513, ai Lucchesi, dai quali venne in possesso, in quell'anno, dei Fiorentini in un con Pietrasanta. Pare vi fossero anticamente campi e vigneti e che le arene e gli interrimenti vi formassero il lago, prima del quale certo è che vi correva una strada romana selciata verso il Frigido e a Luni.
   Il lago di Squincio, con una superficie di 6 ettari, situato fra l'Alpe di Campora-gliena e quella ili Linario sul crinale dell'Apennino, appartiene per metà al Comune ili Fivizzauo e per l'altra a quello di Moncliio, in provincia di Parma, con la quale forma confine quella di Massa. Giace a 124-6 metri dal livello del mare, di guisa clic esso e il lago Scaffajolo si possono dire i più alti laghi dell'Apennino toscano. Da questo lago ha principio il fiume Enza che separa la provincia ili Parma da quella ili Reggio.
   Il lago Lungo, dalla sua forma bislunga, situato a circa un chilometro dal valico della strada nazionale Spezia-Iìeggio sull'Apennino del Cerreto, ha un circuito di circa 600 metri e sta in mezzo a fiorite praterie e piante rigogliose di ontano e di carpino.
   Geologia. — Ne trattò dottamente e da par suo l'insigne geologo Paolo Savi nel suo libro 'l'agli geologici delle Alpi Apuane e del monte Pisano, e il Marmocchi cosi
   10 vien compendiando: «La mole più gigantesca e sviluppata dell'anti-Apennino è l'Alpe Apuana, la cui cresta più elevata, quella del monte Pisanino, arriva a piedi 6300 dal livello del mare. Nel gruppo delle Alpi Apuane due furono i punti di sollevamento: uno è accaduto nel Massetano, ove scorre il Frigido; l'altro nel Seravezzino, nella valle fra Basati e Ruosina. I monti prodotti più o inen direttamente da questi sollevamenti sono (citando soltanto i principalissimi): l'Alpe di Camporaghena, per cui l'anti-Apennino all'Apennino propriamente detto si ricongiunge; il Pizzo d'Uccello,
   11 Pisanino suddetto, le Penne o Panie della Croce e di Sunibra, i monti Altissimo, Montabili, Folgorito, ecc. : le alture di Stazzema, di F'ivizzano, ecc. Volgendo uno sguardo generale su questo gruppo si riconosceranno in esso facilmente le solite roccie elementari, dalle quali risultano i monti della Toscana, cioè il macigno, il calcareo ed il verrucano ili uno o in altro inolio alterate, ecc. >.
   Al dire dei geologi moderni le masse marmoree delle Alpi Apuane voglionsì ascrivere al Trias superiore e medio. Formano una massa quasi continuata riposante sopra scisti più o men cristallini e avente alla base una zona pressoché ininterrotta di calcari compatti, detti volgarmente qrezzoni (1).
   La formazione marmifera stendesi da Pietrasanta sino all'estremità settentrionale del gruppo Apuano presso Vinca e da Massa sino a pochi chilometri da Castelnuovo di Garfagnana, in un'area di forma elittica, la quale misura più di 200 chilometri quadrati. Presentemente l'estrazione del marmo in vaste proporzioni avviene soltanto
   (lj Vedi Cocchi, Della vera posizione stratigrafica dei marini saeearoidi nelle Alpi Apuane.